Russia, Isis rivendica attacco alla polizia vicino Mosca

 

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Mosca – L’Isis ha rivendicato l’attacco da parte di due uomini armati di pistole e accette a un posto di blocco della polizia municipale a nord-est di Mosca avvenuto lo scorso 17 agosto. Lo ha riferito l’organizzazione Site, che monitora i messaggi estremisti sul web, spiegando che il messaggio è stato diffuso dall’agenzia Amaq vicina all’Isis e spesso usata per rivendicare la responsabilità, diretta o solo ispirata, di attentati. Si tratterebbe del primo attacco dell’Isis su territorio russo, sebbene militanti affiliati abbiano già rivendicato azioni in Daghestan, repubblica russa del Caucaso del Nord a maggioranza musulmana.

Nel video-messaggio, girato alla fermata dei mezzi pubblici, gli aggressori raccontano di “aver intrapreso la via della jihad per volere del nostro emiro” e invitano altri a fare la stessa cosa; allo stesso tempo, avvertono che l’attacco che stanno per compiere è “solo l’inizio”.

In russo, con forte accento, i due giurano fedeltà a Abu Bakr al-Baghdadi, il capo del Califfato proclamato da Isis, e spiegano di voler vendicare l’uccisione dei loro “fratelli” in Siria e Iraq. Nell’attacco, i due presunti terroristi (secondo i media russi sarebbero i ceceni Usman Murdalov, 21 anni, e Sulim Israilov, di 18) – sono stati uccisi, mentre due agenti sono rimasti feriti; uno di loro versa in gravi condizioni. Le autorità russe non hanno commentato la rivendicazione; secondo le ultime ricostruzioni del Comitato investigativo della regione di Mosca, quanto accaduto potrebbe essere stato una “vendetta” o un tentativo dei criminali d’impossessarsi delle armi degli agenti.

Secondo una fonte anonima nelle forze dell’ordine, citata da Interfax, i criminali probabilmente avevano intenzione di creare un gruppo armato, con l’obiettivo di commettere rapine. Un’altra pista non esclusa, è che gli uomini appartenessero già a formazioni armate illegali. Mosca sta sostenendo, con le sue forze aeree, l’esercito di Damasco contro l’Isis e altri gruppi ribelli. Il 31 ottobre scorso, a un mese dall’inizio delle operazioni russe in Siria, un attentato, rivendicato poi dall’Isis, ha colpito un volo russo diretto dall’Egitto a San Pietroburgo, uccidendo 224 persone. All’inizio di agosto, invece, un video attribuito all’Isis ha lanciato minacce dirette alla Russia e al suo presidente Vladimir Putin: “Verremo nelle vostre case e vi uccideremo. Fratelli, portate la jihad nelle loro case ed uccideteli”. (AGI)

 

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