Terrorismo, comunità islamica: No ai medici “spia”

 

Un’alleanza di medici europei e dell’area mediterranea, a cui hanno già aderito 26 associazioni di professionisti, nata per contribuire ad affrontare il tema dell’immigrazione sul piano sanitario e per contrastare lo sfruttamento di esseri umani oltre al rischio del traffico d’organi. E’ l’Unione medica euromediterranea, appena costituita, ma già pronta a prendere posizioni ‘forti’. A partire da un ‘no’ netto alla proposta del governo tedesco di attenuare il segreto medico in funzione antiterrorismo.

“La lotta al terrorismo è importantissima, ma violare il segreto medico, cercare di utilizzare i medici come ‘spie’ sarebbe gravissimo e i danni di una perdita di fiducia nei professionisti sarebbe enorme”, spiega Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici stranieri in Italia e delle Comunità arabe nel nostro Paese, a Nizza per una serie di incontri con le associazioni francesi e le comunità arabe del territorio che, sono serviti anche alla nascita della nuova formazione.

All’Unione medica euromediterranea hanno già aderito 26 associazioni di “Francia, Italia, Grecia, Albania, Germania, Romania, Bulgaria, Spagna. E – elenca Aodi – abbiamo già contatti con formazioni di Giordania, Palestina, Siria Libia, Marocco, Algeria. L’alleanza è aperta a tutte le associazioni mediche che possono mettersi in contatto con me”. “Il nostro obiettivo – conclude – è anche quello di promuovere la cooperazione internazionale in campo sanitario perché questo, e ne sono convinto, è il modo migliore per togliere al terrorismo il terreno su cui si radica”.

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One thought on “Terrorismo, comunità islamica: No ai medici “spia”

  1. Ma quando a certe battute saranno considerate un sovvertimento alle regole dello Stato?
    O le rispetti o ti togli dai c………i

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