Il paparazzo dei migranti vince il Pulitzer con una foto-bufala

 

Pulitzer

Lo scatto che ha fatto vincere il Pulizer a Reuters e al New York Times racconta una bugia. Nella foto si vede una famiglia di migranti stesa sui binari in Ungheria: l’uomo abbraccia la moglie, come per proteggerla, lei stringe il loro bimbo di pochi mesi tra le braccia. Tutto attorno si vedono poliziotti ungheresi nell’atto di avventarsi verso la coppia, brandendo minacciosamente i manganelli. La foto, pubblicata sui giornali di tutto il mondo, aveva destato scalpore: in molti si erano immedesimati con la povera famiglia vessata e indignati per l’atteggiamento prepotente e violento della polizia ungherese. L’autore dello scatto è il fotografo Laszlo Balogh, che assieme a quattro colleghi ha vissuto quaranta giorni con i migranti, seguendo il loro lungo cammino dalla Grecia alla Svezia. Le fotografie scattate durante queste settimane hanno commosso il mondo e fatto guadagnare al team di giornalisti l’ambito premio Pulizer. Tuttavia, la verità sembra essere un’altra.

https://youtu.be/IFFQ5GFIQhI

La verità – L’interpretazione dello scatto di Laszlo Balogh, che ha fatto il giro delle testate di tutto il mondo, viene smentita in un video che Euronews ha pubblicato in questi giorni. Il video riprende gli attimi prima dello scatto, in cui si vede chiaramente l’uomo che spinge in malo modo la moglie con il figlio in braccio fino a farla cadere sui binari. I poliziotti ungheresi cercano di intervenire, e in questo momento viene scattata la foto vincitrice del Pulizer, mentre l’uomo si avvinghia contro la donna e cerca di allontanare le forze di polizia. Nel video si vede la donna stessa che cerca di allontanare il marito mentre il neonato scoppia a piangere spaventato. Gli agenti ungheresi riescono a immobilizzare l’uomo che però si attacca alla moglie mordendola. A questo punto, le forze dell’ordine lo trascinano via in manette, aiutando poi la donna a rialzarsi. Il video si chiude con l’immagine di lei che culla il neonato cercando di calmarlo, scortata dalla polizia ungherese. LIBEROQUOTIDIANO

 

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