Archelogo anti-Assad insulta l’esercito siriano: potrebbe saccheggiare Palmira

 

palmira

Palmira, la storica perla archeologica siriana, appena riconquistata dopo la devastazione dell’Isis, non è fuori pericolo. Secondo un archeologo siriano in esilio in Francia, Sheikhmous Ali, le truppe di Bashar al-Assad potrebbero saccheggiarla.La riconquista di Palmira da parte delle forze del regime “è una buona notizia”, tuttavia, “l’esercito siriano deve prendersi la responsabilità di proteggere il sito” perché nell’immediato esistono rischi per il museo della città, inserita nella lista dei tesori del Patrimonio dell’Unesco.

Secondo l’archeologo specializzato in Medio Oriente presso l’università di Strasburgo, la perla del deserto siriano ha affrontato nove mesi di distruzione sotto l’Isis, ma la maggior parte delle collezioni sono rimaste intatte, adesso, però, le porte del museo sono “aperte” e non c’è nessun archeologo che può evitare che le truppe lo saccheggino, perché il regime potrà accusare l’Isis dei furti.

La protezione di Palmira “non è tra le priorità dell’esercito, non più che degli altri in guerra”. Inoltre sul sito archeologico si rischia di compromettere nuove scoperte per i lavori di costruzione dei campi militari, come è già accaduto tra il 2012 e il 2015 in cui “abbiamo perso irrimediabilmente informazioni importanti, del medesimo valore, se non superiore, al tempio di Bel”, distrutto dall’Isis, secondo Ali.

Il sedicente esperto esiliati è poi particolarmente scettico riguardo all’ipotesi di riscostruire entro cinque anni i principali monumenti distrutti negli ultimi nove mesi dagli jihadisti. “La ricostruzione è possibile, ma non nelle attuali condizioni. Questo tipo di operazioni devono seguire delle regole e in un Paese in guerra, si fanno inevitabilmente molti errori” per questo sarebbe meglio “lasciare le rovine così e costruire vicino delle repliche”.(fonte afp)

 

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