Verona: 80 sedicenti profughi all’Hotel Valpantena, cittadini in rivolta

 

Cittadini e Lega Nord contro l’arrivo di profughi all’Hotel Valpantena. “Assistiamo in questi giorni ha un paradosso: mentre l’Austria e il resto d’Europa chiudono le frontiere ai clandestini in Italia si aprono le porte”.

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A parlare del fenomeno è intervenuta ieri, 22 febbraio, la Lega Nord di Verona, preoccupata dal continuo arrivo di richiedenti asilo. L’ultimo gruppo che quasi sicuramente sarà ospitato, arriverà i primi di marzo all’Hotel Valpantena di Quinto e conterà circa ottanta profughi.

“Continuiamo a registrare infiniti arrivi – protesta la Lega Nord – e questo fenomeno sarà molto più grave già dal prossimo mese in concomitanza con la fine della brutta stagione. Ancor più gravi saranno le conseguenze che subiremo come Italia in quanto i già pochi clandestini che oltrepassavano la frontiera ora non lo faranno più perché i nostri stati vicini hanno via via chiuso gli accessi: ce li terremo quindi tutti da noi per colpa di questa disgraziata politica sull’immigrazione clandestina“.

Non sono profughi. Hanno tra i 18 e i 35 anni e sono per lo più uomini soli

E protesta anche il gruppo di Facebook “Valpantena più sicura” davanti alla struttura che ospiterà i profughi. Le ragioni della protesta cittadina stanno nello scarso coinvolgimento che la popolazione ha avuto in questa decisione. Dopo anni di chiusura, l’hotel viene rimesso a posto per i richiedenti asilo e ci sono alcune domande degli abitanti del posto ancora senza risposta. E questo non li rassicura affatto.

Per sabato prossimo, 27 febbraio, i leghisti della circoscrizione otto hanno organizzato una nuova manifestazione di protesta, questa volta politica, contro questi nuovi arrivi. E il partito se la prende anche con il sindaco: “Ci saranno conseguenze peggiori rispetto allo scorso anno perché Tosi ha cambiato casacca e ha deciso di appoggiare Renzi. Il governo italiano sta mandando a Verona un numero sempre maggiore di clandestini in quanto da noi trova un sindaco assolutamente collaborativo che fa finta di protestare ma alla prova dei fatti ne condivide ogni più assurda scelta. Chi è veramente contro questo triste fenomeno non si limita a scrivere lettere (che rimarranno senza risposta) al Ministro degli Interni ma fa ben altre battaglie politiche come stanno già facendo i tanti sindaci della Lega in tutto in Veneto”.

veronasera.it

 

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