Voto finale del Senato sulle riforme costituzionali. Dopo l’ok di Palazzo Madama passerĂ alla Camera per un nuovo voto e verrĂ sottoposto al referendum che lo stesso premier Matteo Renzi ha fatto sapere si dovrebbe tenere in ottobre.
Intervenendo nell’Aula del Senato Matteo Renzi rivolgendosi ai Senatori ha detto: “Il gesto” di acconsentire “con un voto a maggioranza assoluta” al superamento del Senato “non ha eguali non nella storia italiana, ma in quella della storia Ue”. E ha aggiunto, “La storia politica italiana si occuperò di questa giornata e la storia sarĂ gentile con voi. Il Paese vi deve una gratitudine istituzionale”. A referendum vedremo popolo con chi sta. Se con chi scommette su fallimento o su chi scommette su futuro
 “L’Italia non va bene, ma meglio perchĂ© in due anni la politica ha dimostrato che credendoci si possono fare le cose. Dopo anni di ubriacatura di acronomi tecnici, di subalternitĂ della politica rispetto a fenomeni economici e finanziari, anni di qualunquismo, la politica ha ripreso il suo posto”. Così Matteo Renzi, in Senato, difende l’azione del governo da quando è nato nel febbraio 2014. Senza Napolitano non saremmo qui – “Se non ci fosse stato il suo discorso nell’aprile 2013 non ci sarebbe questa riforma e non sarebbe in piedi questa legislatura”.
“Ripeto qui: se perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza perchĂ© credo profondamente nel valore della dignitĂ  della cosa pubblica“.
“In questi anni, cari senatori che avete votato questa riforma, vi hanno urlato dietro: fate le riforme al chiuso delle stanze ma il popolo non e’ con voi. Bene, andiamo a vedere da che parte sta il popolo su questa riforma.”


 
                                     
                                    