E’ di almeno 30 morti e 126 feriti il bilancio dell’esplosione di due bombe nei pressi della stazione centrale di Ankara, dove stava per iniziare una manifestazione pacifista per chiedere la fine del conflitto con i separatisti curdi del Pkk. Lo ha reso noto il ministero dell’Interno turco.
La manifestazione, a cui erano accorse migliaia di persone, era stata promossa dai sindacati di sinistra Disk e Kesk, da movimenti filo-curdi come il Partito democratico del Popolo (Hdp) e dagli ordini degli ingegneri e dei medici Fonti del governo turco hanno confermato che si tratta di un attacco terroristico e hanno riferito che si stanno verificando le indicazioni secondo cui l’autore sarebbe un kamikaze. Le vittime sono per lo piu’ manifestanti e tra i corpi c’erano molti striscioni e bandiere.
Il premier, Ahmet Davutoglu, ha convocato una riunione d’urgenza con i vertici della sicurezza.
La polizia e’ intervenuta con i gas lacrimogeni e spari in aria per disperdere i manifestanti che avevano attaccato un’auto della polizia dopo le esplosioni. agi
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foto da https://twitter.com/Conflicts/status/652765375021608960
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Ieri la Nato ha dichiarato “siamo in grado e pronta a difendere tutti gli alleati, compresa la Turchia, contro ogni minaccia”. Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, a margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato, dedicata principalmente alla Siria, dopo l’intervento russo e la violazione dello spazio aereo turco da parte di aerei russi.
Ma la Turchia ha negato di aver chiesto alla Nato di inviare forze militari nel suo territorio per la crisi siriana. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Ankara, Tanju Bilgic, precisando che comunque prosegue il dialogo con l’Alleanza sul rafforzamento dei sistemi di difesa.