Congo, accuse all’ONU: uccidono civili per mantenere la pace

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Tensione nella Repubblica Democratica del Congo con Kinshasa che accusa l’Onu di aver ucciso quattro civili durante un’azione di mantenimento della pace nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e le Nazioni Unite che – attraverso il portavoce di Palazzo di Vetro Stephane Dujarric – negano, sostenendo di aver condotto una indagine interna e ribadendo che l’azione del Monusco (la Missione dell’Onu nel Paese africano) era contro combattenti armati e l’operazione si e’ verificata “in conformita’ con il mandato e le regole di ingaggio”.

Monusco aveva annunciato martedi’ di aver condotto il giorno prima un’offensiva con elicotteri da combattimento, per proteggere i civili dai ribelli che avevano bruciato i villaggi nei pressi di Pinga, nella provincia del Nord Kivu. Oggi il governatore di questa provincia ha invece accusato i Caschi Blu di aver “bombardato un villaggio composto principalmente da civili” aggiungendo che le autorita’ non avevano avuto notizia di “abusi” da parte dei ribelli in quella zona. Secondo le Nazioni Unite, durante l’attacco e’ stato ucciso un combattente ma stamani Monusco aveva pubblicato sul suo account Twitter che nell’attacco erano morte 4 persone. Post questo cancellato.

L’Onu allora ha deciso di portare avanti una indagine indipendente per far luce sul caso.
Monusco e’ una delle piu’ importanti missioni di pace al mondo che conta circa 20 mila uomini ed e’ presente nella Repubblica Democratica del Congo dal 1999. Il mandato e’ stato notevolmente rafforzato negli anni. Dal 2013 la missione di Monusco e’ quella di neutralizzare i vari gruppi armati presenti nella parte orientale del Paese. Nonostante tutti gli sforzi della Comunita’ internazionale per stabilizzare la regione, soprattutto a Kivu, tra Monusco e l’esercito congolese vi e’ una situazione di stallo drammatica con Kinshasa che preme per mandare via dal Paese i Caschi Blu. (AGI)

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