Mafia Capitale: da Carminati all’antirazzista Odevaine, maxiprocesso per 59 persone

 

Sara’ un maxi-processo quello di ‘Mafia Capitale’ che il 5 novembre prossimo prendera’ il via davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma e che, per ragioni di opportunita’ e di sicurezza (trattandosi di soggetti in stato di custodia cautelare, tra carcere o domiciliari) si svolgera’ nell’aula bunker di Rebibbia.

Il gip Flavia Costantini, che gia’ il 30 maggio scorso aveva accolto la richiesta di giudizio immediato (che consente di saltare la fase dell’udienza preliminare) inoltrata dalla procura nei confronti di primi 34 indagati finiti in manette a dicembre, ha firmato anche la seconda analoga richiesta (legata agli arresti eseguiti un paio di mesi fa) depositata dai pm nella sua cancelleria appena una settimana fa. In totale sono 59 le persone che dovranno comparire davanti al collegio giudicante presieduto da Rosanna Ianniello per rispondere, a vario titolo, di una sfilza di reati: associazione per delinquere di stampo mafioso, corruzione (nuova e vecchia formulazione), turbativa d’asta, estorsione, riciclaggio e usura, tanto per citare quelli principali.

mafia-capitale3A guidare la lista degli imputati sono l’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati, e il presidente della cooperativa ’29 giugno’ Salvatore Buzzi, che la procura ritiene essere i capi e i promotori dell’associazione di “stampo mafioso che operava a Roma e nel Lazio, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento per acquisire, controllare o gestire concessioni appalti, servizi pubblici”.

Se la prima richiesta di immediato riguardava principalmente soggetti ritenuti collusi con il sodalizio criminoso come gli imprenditori o i manager Fabrizio Franco Testa, Cristiano Guarnera, Agostino Gaglianone, gli ex dirigenti di Ama come Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, e i pubblici ufficiali come Luca Odevaine (componente del Tavolo di coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo), questo secondo provvedimento, fresco della firma del giudice, chiama in causa esponenti politici e amministratori: tra questi figurano Mirko Coratti, nella veste di presidente e consigliere dell’assemblea del consiglio comunale di Roma, il suo addetto alla segreteria Franco Figurelli, e poi i consiglieri della stessa assemblea Massimo Caprari e Giordano Tredicine, l’ex presidente del Municipio X (Ostia) Andrea Tassone, e poi Guido Magrini, nella qualita’ di direttore del Dipartimento delle Politiche Sociali della Regione Lazio, Daniele Ozzimo, assessore alla Casa del Campidoglio, Pierpaolo Pedetti, consigliere dell’assemblea capitolina nonche’ presidente della VII Commissione patrimonio e Politiche abitative del Campidoglio e Luca Gramazio, consigliere regionale alla Regione Lazio.

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A completare la lista ci sono poi l’imprenditore Daniele Pulcini, i dirigenti della cooperativa ‘La Cascina’ (Francesco Ferrara, Salvatore Menolascina, Carmelo Parabita e Domenico Cammisa), Fabio Stefoni, sindaco di Castelnuovo di Porto e Angelo Scozzafava, coinvolto nell’inchiesta quale componente della commissione aggiudicatrice della gara Cup, poi bloccata dalla Regione Lazio. Tra le persone offese individuate dal giudice, che avranno la possibilita’ di costituirsi parte civile nel dibattimento che si annuncia sicuramente lungo e impegnativo, ci sono il ministero dell’Interno, la Regione, il Comune di Roma e quello di Castelnuovo, l’Ama e la Prefettura, oltre al Consorzio ‘Calatino Terra d’Accoglienza’ con sede a Mineo (Catania). Quanto agli imputati, non appena avranno ricevuto la notifica del decreto del gip, avranno quindici giorni di tempo per avanzare richiesta di giudizio abbreviato (che prevede lo sconto di pena pari a un terzo in caso di condanna) o di patteggiamento. (AGI) .

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