Si accende la rabbia dei migranti eritrei che a Cagliari da giorni bivaccano davanti al porto e sotto i portici del Municipio chiedendo di poter lasciare la Sardegna. Uno dei profughi, in una scena teatrale, si è buttato in mare nello specchio d’acqua antistante lo scalo.
Il giovane è stato subito soccorso, anche con l’aiuto del fratello, con il quale si trovava sulla banchina e altri migranti, sotto il controllo dalle forze dell’ordine. Alcuni profughi hanno detto di aver anche iniziato uno sciopero della fame.
La protesta a Cagliari dei profughi eritrei, che da giorni stazionano in piazza Matteotti o davanti ai cancelli d’ingresso del porto per chiedere di poter lasciare la Sardegna, si è spostata ieri mattina davanti al municipio. In circa 200, dopo un’altra notte all’aperto, a voce e con cartelli hanno nuovamente chiesto di poter imbarcarsi sui traghetti. I migranti non possono lasciare l’isola per mancanza di posti sulle navi e perché molti sono senza documenti e senza soldi per i biglietti.