Umbria, baratto amministrativo: meno tasse se lavori gratis per il Comune

Prima impongono tasse talmente alte che molti non riescono a pagare e poi  usano i poveri come schiavi.

 

schiavi

Meno tasse per i cittadini che aiuteranno il proprio Comune nella pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade, interventi di decoro urbano, recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzabili, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.

Questo è il ‘Baratto amministrativo’ che il Comune di Montelone di Spoleto, in Umbria, ha deliberato nella sua ultima seduta consiliare. Il nuovo strumento legislativo è previsto dall’articolo 24 della legge 164 del 2014, ‘Misure di agevolazioni della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio’. Una vera e propria rivoluzione che si rende necessaria vista la situazione economica di grave crisi che sta attraversando cittadini e istituzioni del territorio.

Il ‘Baratto amministrativo’ (la schiavitù moderna per i poveri) offre un doppio vantaggio a chi lo propone: da un lato, i contribuenti in difficoltà possono assolvere ai propri doveri e, dall’altro, il Comune può usufruire di forza lavoro, in un periodo in cui scarseggiano risorse, le assunzioni sono bloccate e i risparmi e tagli nella gestione amministrativa rendono determinante l’utilizzo di soluzioni alternative.

Con questo strumento – secondo il sindaco, Marisa Angelini – si ridà dignità a chi, per le contingenti e transitorie situazioni di emergenza, è costretto a chiedere frequenti aiuti o diventare frodatore fiscale non colpevole, dando loro la possibilità di mettersi a disposizione della propria comunità e di sentirsi utili a se stessi e agli altri”.

“Tale forma di ‘Baratto amministrativo’ – ha spiegato – è consentita ai cittadini, disoccupati e con un Isee inferiore al minimo reddituale, con tributi comunali non pagati fino all’anno 2015, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati, e che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi non colpevoli negli ultimi tre anni, di svolgere attività di pulizia delle aree a verde o di manutenzione o interventi di decoro urbano a fronte del pagamento dei tributi”.

Adnkronos

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