Cos’hanno in comune Bankitalia e Banca Marche? I certificatori denunciati

 

Se la PWC faceva false certificazioni di bilancio alla Banca Marche come ci si potrebbe fidare delle certificazioni che la stessa società fa alla Banca d’Italia ?

 

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Questa è la domanda sospettosa che farebbe chiunque si interessa del mondo bancario e creditizio perchè la PWC ( Price Waterhouse Coopers ) è la stessa società di revisione bilanci della Banca d’Italia. Da quando lo scandalo della Banca Marche ha varcato i suoi confini regionali ,diventando di dominio nazionale, molti riflettori si sono accesi sulle vicende che la vedono coinvolta. Oltre mille azionisti si sono costituiti parte civile nei confronti dell’ex direttore generale e di 30 ex dirigenti e funzionari chiedendo un risarcimento di 280 milioni di euro. Gli avvocati dicono che questo è il peggior disastro bancario dopo quello di Calvi e Sindona ( http://www.cronachemaceratesi.it/2015/07/06/i-legali-di-banca-marche-il-maggior-disastro-bancario-italiano-dopo-i-casi-sindona-e-calvi/678244/ ).

La notizia interessante e che il risarcimento non è stato chiesto soltanto per gli ex manager ma anche per la società di revisione dei bilanci, la PWC , per aver avallato bilanci falsi negli 8 anni in cui fu incaricata alla revisione e alla quale sono stati chiesti 182,5 milioni di euro di risarcimento. La PWC è stata denunciata per danno erariale in quanto non avrebbe rilevato o denunciato le gravi irregolarità emerse sin dall’esercizio del 2007. Di conseguenza, per gli avvocati di Banca Marche, il comportamento omissivo dei revisori di bilancio ha impedito l’emergere di segnali d’allarme. Segnali che avrebbero permesso agli amministratori di intervenire tempestivamente oppure alla Banca d’ Italia di commissariare l’istituto sin da subito. http://www.cronachemaceratesi.it/2015/07/02/banca-marche-risarcimento-colossale-chiesti-282-milioni-di-euro-agli-ex-vertici-e-alla-societa-di-revisione/676735/

Ad Aprile del 2014 , e dopo le risultanti delle indagini della Procura, i commissari della Banca Marche, inviati da Banca d’Italia, revocano l’incarico alla PriceWaterhouse e lo affidano alla Deloitte & Touche Spa. A gennaio del 2015, sempre per le operazioni di salvataggio della Banca Marche sotto l’occhio “vigile” della Banca d’Italia, arrivano nuovamente gli uomini della PriceWaterhouse Coopers per per verificarne lo ‘stato di salute’ e procedere ad un eventuale incremento di capitale di circa 1 miliardo con investitori stranieri. La stessa società che i commissari di Bankitalia avevano sfiduciato ad aprile 2014. http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/salvataggio-banca-marche-nuova-due-diligence-1.592257

La stessa società che è incaricata di revisionare i bilanci della Banca d’Italia. Strane manovre. Chissà, forse sarebbe il caso di far revisionare anche i bilanci di Banca d’Italia da un’altra società per non avere brutte sorprese dal “controllore” che si affida a società sfiduciate dai suoi stessi commissari.

Ma riflettiamo su una cosa , a proprosito di falsificazione dei bilanci: se l’Italia ha falsificato i bilanci per entrare nell’Eurosistema perchè non avrebbe potuto falsificarli anche la Banca Centrale Italiana che tiene sotto controllo i conti e la finanza pubblica dello Stato italiano ? I tedeschi lo sapevano benissimo che l’Italia truccò i conti tra il 1994 e 1998 per l’ingresso nell’Euro. Furono avvisati nel 1997. Khol lo sapeva benissimo ma ignorò le informazioni per opportunità politica (?).

In quegli anni il nostro Ministro delle Finanze fu proprio Carlo Azeglio Ciampi, già governatore della Banca d’Italia. Chi meglio di lui poteva sapere come “muoversi con i conti” ? E che ruolo hanno avuto i certificatori dei bilanci e la stessa Corte dei Conti ? Lo sappiamo, a pensar male si fa peccato però…noi ne stiamo pagando le conseguenze

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-10/spiegel-times-accusano-italia-144326.shtml?uuid=AbvJDcaF

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/06/spiegel-litalia-entro-nelleuro-trucchi-contabili-kohl-sapeva/220003/

di Gianluca Monaco

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