Varoufakis non demorde: “creditori criminali e terroristi”

Nei giorni scorsi li aveva definiti ‘criminali’, oggi ‘terroristi’. Alla vigilia del referendum, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis alza ulteriormente i toni dello scontro verbale con Bce, Fmi e Commissione europea, accusati di voler “umiliare i greci”.

 

Varoufakis

“Quello che fanno con la Grecia ha un nome, terrorismo – ha denunciato Varoufakis in un’intervista al quotidiano spagnolo “El Mundo” – Oggi quello che vogliono Bruxelles e la troika è che il sì vinca per poter così umiliare i greci”.

Il ministro si dice poi “assolutamente e completamento certo che, qualunque sia l’esito del referendum, lunedì ci sarĂ  un accordo e martedì riapriranno le banche”.

L’Europa ha bisogno di un accordo – ripete Varoufakis al quotidiano spagnolo – la Grecia ha bisogno di un accordo, dunque arriveremo ad un accordo”. Ma, ha avvertito, “quello che succederĂ  se vince il ‘sì’ al referendum è che avremo un accordo non brutto, ma assolutamente nefasto. Nefasto perchĂ© non sarĂ  sostenibile…ed il tira e molla continuerĂ ” ancora con i creditori a Bruxelles, perchĂ© quello che sarĂ  firmato sarĂ  un accordo solo per i prossimi cinque mesi, mentre “dovremo negoziarne un altro”.

Invece, sostiene il ministro delle Finanze, “se vincerĂ  il no, il premier Alexis Tsipras disporrĂ  delle armi per riuscire a negoziare un accordo migliore”. “Non mi equivochi – avverte Varoufakis – se vince il no non avremo un accordo fantastico, però riusciremo ad ottenere che non sia tanto negativo come quello che ci propongono”. Se domani vincerĂ  il no, continua il ministro, Tsipras “lunedì volerĂ  a Bruxelles e otterrĂ  un accordo migliore ed il giorno successivo le banche greche riapriranno”.

Anche di questo, Varoufakis è piĂą che certo: “Le forze conservatrici in Europa sperano e desiderano che vinca il sì, questo è chiarissimo. Se sarĂ  così, il giorno successivo Mario Draghi premerĂ  il bottone rosso, la linea di liquiditĂ  di emergenza (Ela) tornerĂ  a funzionare e le banche riapriranno i battenti martedì”. Ma anche nel caso opposto, di una vittoria del no, conclude, “nonostante le minacce con le quali stanno cercando di condizionare il voto, Tsipras andrĂ  subito a Bruxelles lunedì, raggiungerĂ  un accordo e le banche apriranno egualmente”. adnkronos