Tfr in busta paga, è l’ENNESIMO flop renziano: solo 567 richieste

L’operazione Tfr in busta paga al momento finora è un vero e proprio flop con meno dello 0,1% dei lavoratori che ha fatto richiesta per l’anticipo: il calcolo arriva dalla Fondazione consulenti del lavoro. Su circa un milione di retribuzioni esaminate solo 567 dipendenti hanno chiesto all’azienda l’anticipo. La norma è entrata in vigore ad aprile.

I lavoratori dipendenti a partire dal 3 aprile hanno avuto la possibilità di chiedere la liquidazione del proprio Tfr “maturando” in busta paga fino a giugno 2018. La liquidazione in busta paga è ammessa a partire dal mese successivo a quello di presentazione dell’istanza: ossia per le richieste di aprile a partire da maggio. Il prelievo fiscale sull’anticipo è a tassazione ordinaria e quindi è conveniente solo per le fasce più basse di reddito. Nel complesso Il Tfr dei lavoratori dipendenti vale circa 20 miliardi l’anno per i lavoratori interessati alla misura. Nella relazione tecnica della legge stabilità il governo aveva ipotizzato che a regime, la norma potesse interessare circa il 40-50% dei lavoratori destinatari dell’operazione.

“I consulenti del lavoro all’indomani dell’approvazione dell’operazione ‘Tfr in busta paga’ – afferma la presidente del Consiglio nazionale, Marina Calderone – avevano preventivato una scarsa adesione. Oggi ne abbiamo la conferma è il dato non ci stupisce. ansa

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