Non trovare soluzioni alternative “all’intervento armato” o alle “braccia allargate”, è per i paesi europei “un modo elegante per lavarsi le mani di fronte ad un dramma che sarà sempre più insopportabile dall’Italia”. Lo ha detto il segretario generale Cei, monsignor Nunzio Galantino, parlando di immigrazione dai microfoni di Radio Vaticana. Con l’arrivo della bella stagione gli sbarchi si moltiplicano ma anche i decessi in mare senza un’efficace strategia di risposta.
Ministri Ue: l’Europa reagisca – Alle critiche della Cei fanno eco i ministri Affari Ue di Francia, Germania, Italia e Slovacchia riuniti a Cesena: “Gli ultimi tragici eventi nel Mediterraneo richiedono una reazione forte e comune dell’Europa”: è una tragedia che riguarda tutta l’Europa e che “richiede una risposta europea risoluta”, “una politica migratoria comune e coerente”.
Tragedia che riguarda tutti – “Esprimiamo il nostro cordoglio per la perdita di vite umane e chiediamo – si legge in una nota congiunta – un’efficace azione per la lotta contro le reti criminali che approfittano di disperati che vogliono raggiungere l’Europa”. “Questa tragedia riguarda l’Europa nel suo complesso e richiede una risposta europea risoluta”, ribadiscono i ministri. Una tragedia che “mostra l’urgenza di sviluppare una politica migratoria europea comune e coerente, che affronti i temi del controllo delle frontiere e della stabilità e sviluppo dei paesi di origine e di transito. Tali questioni devono ora entrare nella nuova agenda europea per la migrazione”.