IL BOTTINO DEI TECNOCRATI DI BANKITALIA

visco

 

27 nov – L’ultimo rapporto Ocse sul Pil italiano, prevede che dopo il -0,4% del 2014, crescerà dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016; debito pubblico in crescita passando dal 130,6% del Pil nel 2014 al 132,8% nel 2015 e al 133,5% nel 2016; il tasso dei disoccupati oscillerà dal 12,4% nel 2014, al 12,3% nel 2015, conferma la disastrosa crisi prodotta dall’avidità dei banchieri con la complicità delle autorità di controllo. E mentre la disoccupazione giovanile raggiunge percentuali da incubo, i tecnocrati di Bankitalia, la cui struttura pur avendo perso la funzione monetaria e la vigilanza macro-prudenziale sulle banche, ha avuto un costo di 1.216.148 milioni di euro nel 2013, insensibili ai sacrifici ed auto-esentati dai tagli agli stipendi, perché fanno finta di ridursi le laute prebende ?

Ignazio Visco, che ovviamente guadagna più degli altri funzionari italiani, si porta a casa mensilmente una retribuzione più alta di quella dello stesso Draghi e del Governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, deve aver fatto un grande sacrificio tagliandosi lo stipendio di 46.000 euro l’anno.

Ecco quanto guadagnano i tre banchieri centrali:

  • •Ignazio Visco: 41.333 euro al mese, 496.000 euro l’anno (si dovrebbe ridurre lo stipendio a 450.000 euro anno, 37.500 al mese;
  • •Mario Draghi: 31.250 euro al mese, 375.000 euro l’anno;
  • •Janet Yellen: 28.833 euro al mese, 346 mila euro l’anno.

Visco, in sostanza, che guadagnava 121mila euro in più di Draghi, e 150mila in più della Yellen, continuerà a ricevere emolumenti più alti rispettivamente di 75.000 e 104.000 euro. Ma gli stipendi da capogiro non finiscono qui:

  • Salvatore Rossi, direttore generale, guadagna 37.500 euro al mese, 450.000 euro l’anno;
  • i tre vicedirettori generali Fabio Panetta, Luigi Federico Signorini e Valeria Sannucci 26.250 euro al mese, 315.000 euro l’anno;
  • un funzionario generale porta a casa 130.000 euro l’anno, 10.833 euro al mese.
  • Senza contare 371.020 euro per collegio sindacale e 137.430 euro per direttorio

(pagg.294/295 Relazione annuale 2014 del Governatore Visco, assemblea Bankitalia del 31 maggio 2014) Da sottolineare che la Banca d’Italia, nelle sue 58 filiali, distribuisce 606 dirigenti, 1.449 funzionari, 1.317 coadiutori, 3.697 dipendenti. Nel 2013 infatti l’ammontare totale degli stipendi (599.069 milioni di euro), sommati agli oneri (155.171), altre spese per il personale (47.146) è stato di 801.386 milioni di euro, cui si aggiungono pensioni e indennità di fine rapporto (293.349 milioni), adeguamento contributi ed altri oneri (63.497), spese amministrazione (441.265 milioni di euro), per la somma di 1.815.063 milioni di euro alla voce spese ed oneri diversi.

Ognuno dei 7.000 dipendenti di Bankitalia, ha un costo lordo di 114.483 euro: 8 volte in più della retribuzione lorda dei giovani precari, che se va bene guadagnano 14.000 euro.

Governatore Visco e direttorio infine, facciano chiarezza in una fase di gravissima crisi economica, dell’uso delle carte di credito assegnate a 1.000 dirigenti di Bankitalia, che possono spendere fino a 120.000 euro l’anno, 10.000 euro al mese, 400 euro ogni giorno lavorativo (sulla cui utilità Adusbef ha attivato la Corte dei Conti e le Procure della Repubblica), e su ulteriori “spese di amministrazione” per 441.265 milioni di euro iscritte al bilancio 2013, aprendo le porte così a quella trasparenza e puntuale rendicontazione dei costi, che manca da troppo tempo negli ovattati uffici di Palazzo Koch. —–

Elio Lannutti,presidente Adusbef,

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