24 ottobre – Notte di tensione all’interno del Centro di identificazione ed espulsione, in cui un gruppo di immigrati ha dato vita ad una protesta bruciando alcuni materassi. La notizia è stata diffusa dall’Ansa e ripresa dalle edizioni online di alcuni quotidiani locali.
Secondo quanto riferito all’agenzia di stampa dagli stessi immigrati, la rivolta sarebbe nata per protesta contro il maltrattamento subito da un cittadino albanese di 31 anni, da una decina di giorni rinchiuso nel Cie, che sarebbe stato “preso con la forza dalle forze dell’ordine” per “essere portato in una stanza e picchiato”.
Secondo quanto riferito dalla polizia, la protesta sarebbe partita quando un gruppo di cittadini albanesi ha sentito le urla del connazionale che era stato raggiunto da un ordine di rimpatrio. Ma stando al racconto degli immigrati, invece, prima di essere rimpatriato l’uomo sarebbe stato picchiato.
Gli immigrati sono poi tornati a denunciare la situazione insostenibile all’interno del Cie, annunciando l’inizio, da questa mattina di uno sciopero della fame, per chiedere che vengano rispettati i loro diritti.
baritoday.it
bene, adesso dovrebbero dormire senza! E farli lavorare per guadagnarsi il cibo e l’alloggio no vero? pulizia srade, sfalcio erba, aiuo alla proezione civile durane le alluvioni, erremoi, aiuo ai volonari nei canili e molo ancora
Questi soggetti oltre a pensare ai propri diritti , pensassero anche ai diritti altrui, tra i quali c’è quello di non farsi invadere,per cui tornassero a casa per non ledere i diritti di 60 milioni di Italiani-