Al Qaeda si riconcilia con Isis e minaccia l’Europa “pagherete a casa vostra”

nusra

 

29 set 2014 – Mentre si rafforza l’offensiva della coalizione in Siria, il leader del Fronte al-Nusra, il braccio siriano di al-Qaida, ha minacciato di rappresaglie le popolazioni dei paesi occidentali alleati di Washington. E’ la prima volta che il capo di al-Nusra, Abu Mohammad al-Joulani, si esprime pubblicamente dopo l’inizio dei bombardamenti contro le postazioni dello Stato Islamico in Siria. In un messaggio audio diffuso su internet, ha invitato i “popoli di America e d’Europa” ad opporsi ai loro governi e ha evocato la minaccia di esportare la guerra “a casa loro”.

“I vostri leader non pagheranno da soli il prezzo della guerra, anche voi pagherete caro”, ha avvertito il capo qaedista. “Che cosa avrete mai guadagnato dalla vostra guerra contro i musulmani e i jihadisti, se non la tragedia e il dolore che sono piombati sui vostri paesi e sui vostri figli?”, chiede Abu Mohammad al-Joulani, in riferimento ai soldati occidentali caduti in Iraq e Afghanistan e ai civili morti negli attentati dell’11 settembre. Gli Stati Uniti e i paesi alleati nella guerra contro lo Stato islamico hanno bombardato anche le basi di al-Nusra e quelle di Khorasan, un altro gruppo armato islamico legato ad al-Qaida.

Il Fronte al Nusra, braccio siriano di al Qaida, si sta riconciliando con lo Stato islamico, contro cui ha combattuto all’inizio dell’anno in Siria. Stando a quanto riferito al quotidiano britannico Guardian da una fonte del Fronte al Nusra, i leader delle due organizzazioni si sono incontrati più volte per coordinare la risposta armata ai raid aerei della comunità internazionale in Siria. Al momento, però, non sarebbe stato raggiunto alcun accordo.

Tuttavia, ha aggiunto la fonte, 73 combattenti del Fronte al Nusra avrebbero già deciso, venerdì scorso, di unirsi allo Stato islamico e decine di altri miliziani sarebbero pronti a fare altrettanto nei prossimi giorni.
“Questa guerra non finirà nel giro di mesi o anni, questa guerra potrebbe durare decenni”, ha scritto sui social media il portavoce di al Nusra, Abu Firas al-Suri.
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