“Primavera araba” anche in Pakistan, oltre 230 feriti

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31 AGO – Il premier pakistano Nawaz Sharif, al potere da poco più di un anno, non ha altra scelta che “dimettersi e indire nuove elezioni”. Lo ha affermato l’ex campione pakistano di cricket e leader del partito Pti, Imran Khan, che ha portato migliaia di suoi sostenitori a Islamabad

La polizia pachistana è intervenuta oggi nella “zona rossa” di Islamabad per fermare un folto gruppo di manifestanti dell’opposizione che stavano marciando verso la sede del primo ministro Nawaz Sharif. Lo riferiscono le tv pachistane. Gli agenti hanno disperso i dimostranti appartenenti ai partiti Pakistann Tehreek-i-Insaf (Pti), dell’ex campione di cricket Imran Khan, e Pakistan Awami Tehreek (Pat) del leader religioso Tahirul Qadri. Gli incidenti hanno causato oltre 200  feriti.

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La polizia pakistana ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere le migliaia di manifestanti che da settimane protestano contro il governo di Nawaz Sharif e chiedono le dimissioni del premier. Lo riferiscono testimoni locali. Le proteste dell’opposizione e il clima di incertezza politica stano causando danni all’economia del Paese per 5 miliardi di dollari, secondo quanto hanno fatto sapere nei giorni scorsi dal ministero delle Finanze.

Dal 15 agosto scorso migliaia di sostenitori di Khan e Qadri sono accampati all’esterno del Parlamento; essi chiedono le dimissioni di Sharif e la caduta dell’esecutivo, mentre voci sempre più insistenti parlano di un possibile intervento dell’esercito, vera “eminenza grigia” del Paese, per mettere fine alla crisi politica.

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