L’invito di Arcigay al sindaco di Schio suona come una intimidazione

COMUNICATO STAMPA FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE

25 agosto – ALEX CIONI (FDI-AN ALTO VICENTINO): L’INVITO DI ARCIGAY AL SINDACO DI SCHIO SUONA COME UNA INTIMIDAZIONE CHE SE DIPENDESSE DA ME RISPEDIREI AL MITTENTE

arcigay

La richiesta effettuata al Comune di Schio dall’Arcigay e da altre associazioni promotrici del fash mob contro l’omofobia di domenica scorsa (tra cui il centro sociale Arcadia), ha provocato una immediata reazione di Alex Cioni coordinatore per l’alto vicentino di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Cioni, nel sottolineare di aver partecipato all’incontro promosso dal Meeting dei giovani con Luca Di Tolve, racconta di aver assistito, “al di là della condivisione o meno delle parole espresse dall’autore del libro, alla classica sceneggiata di un gruppetto di individui poco inclini al confronto perché guidati da una verità e da convinzioni che li pone come consuetudine in modo aggressivo contro chi non la pensa come loro”.

La richiesta indirizzata dall’Arcigay al Sindaco e ad alcuni membri della sua Giunta affinché prendano una posizione su “quanto di fallace e oltraggioso domenica scorsa è stato detto davanti a centinaia di persone e in assenza di un vero contraddittorio” – si legge nella nota delle associazioni pro gay -, chiedendo altresì al Comune di “patrocinare nei prossimi mesi un evento capace di affrontare in maniera approfondita e laica il tema dell’orientamento sessuale”, non ha – secondo l’esponente di FdI-An – “il sapore di una proposta su cui si può ragionare ma il tono di una minaccia”.

Alex Cioni ribadisce quanto sostenuto nei giorni scorsi: “Quelli dell’Arcigay e i loro supportes di Arcadia hanno qualche difficoltà ad accettare che oltre ai loro diritti possano sussistere anche quelli degli altri, tra cui quella di una persona che si è limitata a raccontare la sua esperienza di vita e le ragioni che l’hanno portata a cambiare radicalmente il suo rapporto con il sesso, l’amore e con Dio”

“Non condividere i dogmi della Chiesa cattolica è legittimo – conclude l’esponente di FdI-An – ma ciò non può comportare la libertà di aggredire, come continuano a fare questi gruppi, chi invece li ha sposati ritrovando un proprio cammino teso ad abbracciare Dio e con esso una visione spirituale della vita”.

Ufficio stampa

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