Il califfato islamico e la mutilazione genitale “per impedire il peccato”

Abu-Bakr-al-Baghdadi25 luglio – “Tutte le donne dello Stato islamico vanno sottoposte a una mutilazione genitale per impedire la diffusione del peccato”. Così ha decretato il “Califfo” del nuovo stato confessionale islamico(Isis) Abu Bakr al Baghdadi. Apriti cielo, per aver ribadito una pratica comunemente usata nella maggioranza degli stati musulmani, l’Occidente ha gridato allo vergogna.

L’affronto degli occidentali, non solo costituisce uno schiaffo ai costumi dell’islam (come ad esempio i matrimoni combinati, la pratica delle spose bambine, la non accettazione dei gay), ma anche scarsa considerazione per le esortazioni di papa Francesco.

Nell’Evangelii Gaudium e in molti altri interventi pubblici, il papa venuto dalla fine del mondo ha ripetutamente invitato i fedeli cattolici all’arricchimento reciproco. Se come dicono i pontieri delle culture e i promotori del dialogo interreligioso (Bergoglio docet), il melting pot delle culture valorizza l’umanità, perché in materia di “addomesticamento” femminile non prendere spunto dai discendenti del “don Giovanni” Maometto (le cronache raccontano che Maometto convolo’ a nozze con 15 spose minorenni)? Dopotutto, non si dice forse che nessuna civiltà è superiore ad un’altra?

Gianni Toffali   Verona

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