Chaouki contro la Lega: non capiscono il rap, confermano avversione ai migranti

chaouki 4 luglio – “Il rap non è un genere musicale adatto ai leghisti che proprio non lo capiscono. Oppure, ancora una volta, manipolano anche il senso stretto delle parole per confermare la loro avversione ai migranti e alla cultura dell’integrazione. Delle due versioni spero che sia vera la prima”.

Così Khalid Chaouki, deputato del Pd, replica alle ”polemiche sollevate da alcuni esponenti leghisti.”

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2 thoughts on “Chaouki contro la Lega: non capiscono il rap, confermano avversione ai migranti

  1. Chaouki o come se chiama dice una fesseria. Il rap è nato in certe periferie degli Usa da parte di ragazzi di colore o di etnia latina (portoricani, messicani,ecc).Quindi l’associazione rap=islamismo è una sua invenzione e del partito razzista di cui fa parte !

  2. Non sono leghista e capisco molto bene quello che osservo e ascolto. Studio da una vita e lavoro con dedizione e sacrificio come insegnante nella scuola pubblica guadagnando uno stipendio modesto. Sono offesa da tanta arroganza e indecenza. Un giovane deputato del Parlamento Italiano di origine marocchina si permette di sputare sentenze velenose su chi lo mantiene agiatamente e sul popolo italiano che sta accogliendo generosamente e ingenuamente masse di stranieri.
    Sono datrice di lavoro in perfetta regola di una badante che vive in casa di mia madre con ogni comodità e nel rispetto più assoluto; nelle mie classi alunni stranieri e italiani convivono in armonia e giustizia. Non posso e non voglio tollerare tanto squallido spregio e ingiustificata e ingiusta supponenza da parte di questo individuo.
    Pretendo spiegazioni dal suo partito e dal presidente del Consiglio che lo rappresenta; pretendo ancora nei suoi confronti lo stesso trattamento pubblico e scandalizzato, con tanto di condanne pesanti e tempestive, riservato a chi si è permesso di esprimersi, anche solo in termini critici, nei confronti dell’ex ministro Kyenge. Ritengo incosciente e criminale alimentare una forma dilagante di razzismo al contrario che colpisce gli italiani, oggi forse gli unici veri discriminati.

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