Italicum, Camera: bocciate le “quote rosa”, deputate Pd lasciano l’aula

camera10 mar. – L’Aula della Camera ha bocciato la prima parte del primo emendamento bipartisan sulle quote rosa.
Governo e relatore non hanno espresso parere ma si sono rimessi all’Aula. L’emendamento bocciato prevede l’obbligo di alternanza di genere (un uomo e una donna) nella composizione delle liste. L’emendamento e’ stato votato per parti separate.
Il primo emendamento bipartisan sulla parita’ di genere e’ stato votato a scrutinio segreto. I si’ alla Camera sono stati 227, i no 335. La seconda parte dell’emendamento non e’ stata messa in votazione, invece, in quanto decaduta perche’ relativa all’articolo 2 dell’Italicum, gia’ stralciato come da accordo politico tra Renzi, Berlusconi e Alfano, che prevede che la riforma elettorale valga solo per la Camera e non per il Senato.

Anche il secondo emendamento bipartisan sulla parita’ di genere e’ stato bocciato dall’Aula di Monetcitorio a scrutinio segreto. L’emendamento prevede una parita’ di genere al 50% per i capilista. Salgono i numeri dei deputati contrari alla parita’ di genere. Il secondo emendamento, che mirava a introdurre l’obbligo di alternanza un uomo e una donna nei capilista, e’ stato infatti bocciato con 344 voti contrari (214 i voti a favore), rispetto ai 335 nella votazione precedente, relativa al primo emendamento sulla parita’ di genere.

L’Aula di Montecitorio, sempre a scrutinio segreto, poco prima delle 21 ha poi bocciato anche l’ultimo dei tre emendamenti trasversali sulla parita’ di genere. L’emendamento in questione prevedeva una percentuale di 60 a 40 sui capilista. Recita il testo: “Nel complesso della candidature circoscrizionali di ciascuna lista, nella prima posizione dei candidati, nelle liste dei collegi plurinominali a pena di inammissibilita’, nessuno dei due sessi puo’ essere rappresentato in misura inferiore al quaranta per cento”. Era su questo emendamento che puntavano le deputate del Pd e di Forza Italia, schierate in maniera bipartisan a favore delle quote rosa. Governo e commissione si sono rimessi all’Aula.

La commissione Affari costituzionali si era rimessa all’Aula per quel che riguarda i tre emendamenti alla legge elettorale sulla parita’ di genere, a prima firma Agostini del Pd e sottoscritti trasversalmente da varie deputate di altri partiti. Voto controcorrente di Gianni Cuperlo, della minoranza Pd, che ha dichiarato che “la parita’ di genere non e’ concessione”. “Il voto su questo emendamento non e’ una concessione da strappare, ma e’ la premessa di una democrazia paritaria e di una qualita’ piu’ elevata della nostra rappresentanza. A modo loro – e con lo spirito del loro tempo – lo avevano compreso una giovane donna e due grandi uomini quasi 70 anni fa. Penso che dovremmo essere oggi all’altezza di quella loro intuizione”.

Contro la parita’ di genere si sono espressi i deputati del M5s. In Aula Federica Dieni senza mezzi termini ha definito “ipocriti” gli emendamenti sulle quote rosa. “Noi siamo l’emblema del fatto – rivendica – che se il voto e’ libero e’ la genete a scegliere prediligendo il merito e scegliendo donne che si distinguono per il loro valore”. Dura presa di posizione in Forza Italia di Stefania Prestigiacomo: “Il mio partito, di ispirazione liberale, non lascia nemmeno la liberta’ di coscienza e quindi intervengo in dissenso dal mio gruppo”, come altre deputate azzurre “e lo facciamo con orgoglio e a viso aperto”.

La Prestigiacomo, intervenendo in Aula alla Camera, ha negato che Forza Italia, come invece fatto sapere nel pomeriggio, si sia espressa a favore della liberta’ di coscienza. La risposta arriva a breve giro di posta. “Il governo si e’ rimesso all’Aula, cosi’ come il mio partito ha dato liberta’ di voto, assieme al Pd e ad altri partiti, per cui non si capiscono polemiche o dissensi quando varra’ la piu’ alta liberta’ su un tema ancora cosi’ controverso”. Lo ha chiarito, intervenendo in Aula alla Camera, il capogruppo di FI, Renato Brunetta, in merito agli emendamenti sulla parita’ di genere.

L’Aula di Montecitorio, a scrutinio segreto, ha bocciato i tre emendamenti trasversali sulla parita’ di genere. L’ultimo riguardava una percentuale di 60 a 40 sui capilista. Era su questo emendamento che puntavano le deputate del Pd e di Forza Italia, schierate in maniera bipartisan a favore delle quote rosa. Governo e commissione si sono rimessi all’Aula. L’ultimo emendamento sulla parita’ di genere e’ stato respinto con 298 voti contrari e 253 favorevoli. I precedenti due emendamenti erano stati bocciati con 335 e 344 voti contrari. Furiose le deputate del Pd che hanno lascito l’Aula di Montecitorio dopo che sono stati ‘affossati’ tutti gli emendamenti sulla parita’ di genere. Le deputate Dem vogliono chiedere al capogruppo, Speranza, una imminente riunione del gruppo e, al momento, mirano a far mancare il numero legale per impedire la prosecuzione dei lavori sulla legge elettorale.

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