AnsaldoBreda e Ansaldo Sts finiscono in mani cinesi?

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26 febbr – I messaggi provenienti da oltre la Muraglia, e affidati a una nota inviata al Corriere del Mezzogiorno, sono semplici quanto chiari. Primo: China Cnr e Insigma, gruppi quotati alla Borsa di Shanghai, confermano il loro interesse all’acquisto di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts (società controllate da Finmeccanica).

Secondo: sempre i due colossi orientali «prevedono sia il mantenimento dei livelli occupazionali sia importanti investimenti in Italia per la crescita delle due aziende». Poi, i cinesi entrano ancora più nel dettaglio (con ulteriori rassicurazioni): la manifestazione d’interesse avanzata, infatti, «si pone come obiettivo la conservazione delle fabbriche sul territorio», a cominciare da quella napoletana (nel solo stabilimento di via Argine, tra AnsaldoBreda e Sts, lavorano circa 1.400 addetti).

Ma chi sono le due pretendenti di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts?

China Cnr Corporation, sede a Pechino, è uno dei player più importanti per il settore ferroviario internazionale. Con circa 90 mila dipendenti e un fatturato che si attesta intorno a 10 miliardi di euro, è detenuta per la maggior parte dallo Stato ed è leader nella costruzione di locomotive.

Insigma, che ha il suo quartier generale a Hanghzou (nella provincia dello Zhejiang) invece, è presente nel settore — più precisamente nel segmento dei sistemi software — attraverso una sua controllata, quotata a Shenzhen: United Mechanical & electrical. «China Cnr e Insigma — spiega la nota in cui i due gruppi illustrano ufficialmente la loro posizione — a partire dalla metà di dicembre 2013 hanno espresso il proprio interessamento per le due società di Finmeccanica. Iniziativa — ci tengono a precisare — che non esclude la trattativa con un partner italiano».

Fabio Tamburini, sul Corriere della Sera del 22 febbraio, lanciando l’indiscrezione di una lettera d’intenti fatta pervenire dall’Asia all’amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, aveva ipotizzato che l’eventuale partner nostrano potesse essere il Fondo strategico italiano, struttura che fa capo a Cassa depositi e prestiti. Della questione ora si dovranno occupare le banche d’affariincaricate dalla stessa Finmeccanicca — vale a dire Mediobanca e l’elvetica Ubs — di valutare le offerte pervenute. Fermo restando che in passato si era fatta avanti Hitaci e più recentemente sono stati avviati contatti con General Electric.

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