Governo contro Confcommercio: Famiglie e imprese non pagheranno nuove tasse

tasse24 febbr – Famiglie e imprese non pagheranno nuove tasse che invece scenderanno dal 44,3% al 43,7% nel 2016. In una nota palazzo Chigi interviene sui dati diffusi  dalla Confcommercio che in un documento del proprio Centro studi evidenzia “un aumento delle tasse di 2,1 miliardi nel 2014, senza però spiegare chi sarà a pagare di più. Il dato non è nuovo ed è indicato, nero su bianco, nel documento relativo alla Legge di Stabilità, varata lo scorso dicembre”.

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“A pagare non saranno le imprese e le famiglie, come più volte ribadito dal Governo – assicura palazzo Chigi -. Le maggiori entrate previste dalla legge di stabilità per il 2014 (complessivamente pari a 2,1 miliardi) derivano da provvedimenti che introducono un nuovo regime per la deducibilità delle perdite su crediti delle banche (2,3 miliardi), dall’ incremento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni sugli strumenti finanziari (1,1 miliardi) e da introiti connessi a operazioni volontarie delle imprese attraverso la rivalutazione dei beni d’impresa (1 miliardo). Quest’ultimo elemento permette di aumentare la patrimonializzazione delle imprese e nonostante risulti in un pagamento immediato beneficia fortemente le imprese che hanno voluto questo provvedimento”.

“Al contrario, beneficeranno della riduzione del prelievo le famiglie (per 2,6 miliardi, considerando anche le disposizioni relative alla tassazione immobiliare) e le imprese (per circa 350 milioni, al netto dell’aumento di prelievo per le operazioni volontarie). Sul costo del lavoro la Legge di Stabilità taglia 2,6 miliardi nel 2014, 2,9 miliardi nel 2015, 3,1 miliardi nel 2016 con aumento delle detrazioni IRPEF e riduzione dei premi e contributi INAIL. In favore delle imprese vanno 1 miliardo nel 2014, 1,2 miliardi nel 2015 e 1,4 miliardi nel 2016. In favore dei lavoratori vanno oltre 1,5 miliardi nel 2014, 1,7 miliardi nel 2015 e nel 2016. A questo si aggiungono i provvedimenti per rafforzare gli strumenti di garanzia del credito e di patrimonializzazione delle imprese (ACE) che favoriscono il lavoro e la crescita. In totale – assicura il governo – le tasse scenderanno anno per anno, in percentuale del PIL, dal 44,3% del 2013 al 43,7% nel 2016”.  TMNEWS

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