Egitto, Paese in fiamme: 30 morti e 300 arresti

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26 genn – E’ di 30 morti il bilancio degli scontri di oggi in Egitto: lo riferisce il ministero della Sanità egiziano. Al Jazira Misr, dal canto suo, parla invece di almeno 50 vittime.

Almeno 300 persone sono state arrestate nel corso degli scontri odierni in Egitto: lo riferiscono fonti della sicurezza. In 48 ore i dimostranti finiti in manette sono quasi 600.

Il Cairo blindata nel terzo anniversario dell’inizio della rivolta contro Hosni Mubarak, all’indomani dell’ondata di attentati e scontri che hanno causato almeno 22 morti. I sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e la variegata galassie di formazioni alleate hanno fatto appello a manifestare subito dopo la preghiera di mezzogiorno (le 13 in Italia), invitando i dimostranti a issare i propri vessilli, il 4 di Rabaa su sfondo giallo, e le immagini degli uccisi lo scorso agosto. Il movimento 6 aprile e altre formazioni collegate dell’opposizione laica, si tratta dei giovani protagonisti della rivolta anti-Mubarak i cui leader sono in carcere dallo scorso dicembre per aver organizzato cortei non autorizzati, si sono invece dati appuntamento a partire dalle 13. Intendono marciare verso piazza Tahrir, che però è chiusa sin da ieri, presidiata dai carri armati M113, con checkpoint e filo spinato lungo le strade d’accesso.

morsi

Bloccate anche Rabaa (Nasr City) e Nahda (Giza), dove i sit-in dei pro-Morsi sono stati sgomberati al costo di oltre 1.000 morti la scorsa estate, mentre sono massicce le misure di sicurezza lungo le principali arterie e ponti della capitale. Tank anche a Heliopolis, dove sorge il palazzo presidenziale: è qui che hanno fatto appello a manifestare i ribelli di Tamarod, protagonisti della ‘Rivoluzione del 30 giugno” dello scorso anno, che ha portato alla destituzione manu militari di Morsi, ora sostenitori del generale Abdel Fatah Sisi e del governo ad interim.

Violenti scontri sono scoppiati in varie zone di Alessandria, a est del Cairo, tra pro-Morsi e forze dell’ordine, che sparano in aria con armi da fuoco e lanciano lacrimogeni per disperdere la folla. Lo affermano fonti della sicurezza. ansa

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