Il 46,2% dei pensionati riduce le spese alimentari e non arriva a fine mese

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13 dic – Il 46,2% dei pensionati italiani fatica ad arrivare alla fine del mese e si ritrova cosi’ costretto a rimandare pagamenti, a intaccare i propri risparmi, a chiedere prestiti e aiuti ad altri. E’ quanto emerge da un’analisi realizzata dallo Spi-Cgil in collaborazione con Ipsos su consumi e potere d’acquisto dei pensionati.

Il 24,3% invece ci arriva senza troppi problemi ma spende quasi tutto quello che prende di pensione mentre il 29,5% non solo ci arriva ma riesce anche a risparmiare qualcosa. Per farlo pero’ e’ costretto a fare delle rinunce. Il 37,2% dei pensionati che mettono ancora da parte qualcosa infatti ha dovuto ridurre le spese superflue e anche qualche consumo importante (il 15,2%).

Stesso destino per chi arriva a fine mese senza troppi problemi con un 46,2% che ha tagliato le spese superflue, il 21% consumi importanti e l’11,8% anche consumi necessari. Tagli e rinunce riguardano invece in maniera molto sensibile tutti quelli che vivono in difficolta’ economiche, anche gravi. Complessivamente il 19,8% dei pensionati nell’ultimo anno ha dovuto ridurre svariati consumi necessari, il 28,4% ha ridotto abbastanza i propri consumi e anche qualcuno importante, il 31,4% ha tolto solo il superfluo.

Sopravvive dignitosamente solo il 20,4% dei pensionati, che non ha ridotto in misura significativa le proprie spese. “I pensionati – commenta il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone – hanno dato tanto a questo paese in termini di sacrifici e ora non ne possono proprio piu’. E’ per questo che chiediamo al governo di dare loro delle risposte, a partire dalla legge di stabilita’. Sarebbe inoltre ora che si riattivasse il tavolo di confronto tra governo e sindacati, istituito dal governo Prodi e rimosso da Berlusconi e da Monti.
Non e’ un caso che da allora la condizione dei pensionati e degli anziani non ha fatto altro che peggiorare”.

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