TORINO, 11 nov – “Il settore idrico ha bisogno di più investimenti in ricerca, controlli sulla qualità e formazione. Nei prossimi anni si gioca una partita molto importante sui programmi europei 2014-2020, ai quali si aggiungono i 30 miliardi di fondi strutturali che non siamo riusciti a spendere”.
Lo ha affermato Francesco Profumo, presidente di Iren, che ha partecipato alla conferenza internazionale ‘Il futuro dei servizi idrici’, organizzata da Smat, gestore del servizio idrico in oltre duecento Comuni dell’area torinese, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, dell’Anci, di Expo e di Eureau e la collaborazione di Federutility e Confservizi.
“Oggi è stato avviato un processo – ha detto Profumo – con i principali attori italiani e anche molti stranieri. Torino ha un ruolo centrale, è un esempio di ottima pratica a livello nazionale e può avere un ruolo propulsore verso miglioramenti del ciclo idrico dell’acqua”, ha detto Profumo. Per il presidente di Iren, “le nuove tecnologie potrebbero efficientare il sistema e consentire investimenti su due asset; il risparmio energetico legato al sistema acqua e il riciclo di materiali grazie al trattamento delle acque reflue”.