“Marino dacce li sordi”, a Roma la protesta dei lavoratori Atac

marino

6 nov – ROMA – Gli autisti dell’Atac in piazza a Roma. Un pomeriggio di protesta, indetto dai sindacati, iniziato in piazza Santi Apostoli, dove si sono radunate circa 200 persone, per manifestare contro la “precaria condizione lavorativa e contro le politiche adottate sin qui dall’amministrazione capitolina”.

I manifestanti hanno gridato cori di scherno indirizzati anche ad alcuni rappresentanti sindacali: ‘Andate a lavorare’ e ‘Buffoni’, e mostrato uno striscione con raffigurata la scritta ‘Noi tranvieri 7 giorni su 7, voi solo il 27’.

Con lo slogan ‘Marino dacce li sordi’, la manifestazione dei tranvieri Atac, con qualche disagio per la viabilita’, si e’ spostata a piazza del Campidoglio da piazza Santi Apostoli. I lavoratori si sono radunati sotto la statua della dea Minerva e hanno esposto i loro striscioni.
“Chiediamo all’azienda che vengano ripristinati i nostri diritti economici e soprattutto vengano riviste le nostre condizioni lavorative”. E’ quanto dichiara, all’agenzia Dire, Micaela Quintavalle, studentessa di Medicina e autista, già battezzata come la ‘pasionaria’ di Atac.

“Stiamo subendo a tutti gli effetti un ‘mobbing’ dall’azienda, che ci fa lavorare in condizioni terribili- continua la Quintavalle- Secondo loro noi dobbiamo solo fare chilometri, non importa come. Viaggiamo con indicatori di direzione e stop rotti, con mezzi obsoleti e sedili che ci creano problemi alla schiena. La nostra salute non viene minimamente tutelata. Per non parlare dell’aspetto economico, non ci sono stati elargiti ne il premio di produzione ne la cosiddetta ‘una tantum’ accordata dall’azienda ai sindacati. E ancora, c’è una carenza rilevante di personale che lavora su strada, a fronte di un esubero di dipendenti che lavorano dietro una scrivania. Vogliamo che sia chiaro quindi che se Atac in qualche modo va avanti è solo grazie al personale viaggiante”.

“Questo ruolo che mio malgrado mi è stato cucito addosso, di simbolo della protesta, me lo prendo tutto- conclude- Avevo fatto un gruppo di protesta su facebook inserendoci i miei 106 contatti, il tempo di andare a fare pipì e i contatti erano diventati 500, e oggi sono più di 3000. E’ una protesta che sta molto a cuore ai lavoratori”.

dire.it

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