Appello di Dario Fo a Barilla: fai gli spot con i gay

27 sett – Dopo le polemiche per le dichiarazioni sui gay rilasciate da Guido Barilla, il Nobel Dario Fo ha lanciato un appello per chiedere alla Barilla di promuovere i valori dell’integrazione nelle prossime campagne pubblicitarie, come ad esempio ha fatto Althea.

 

dario“Caro Guido Barilla, – si legge nell’appello pubblicato su Change.org (la più grande piattaforma di petizioni on-line al mondo) – la sua azienda rappresenta l’Italia. Un’Italia di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender. Ecco perché le chiedo di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni ’50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della società in profondo mutamento”. “Ci appelliamo a lei, caro Guido – prosegue il testo – , che ha modo di ridare all’Italia di oggi la possibilità di rispecchiarsi nuovamente in uno dei suoi simboli e alla sua azienda di diventare ambasciatore di integrazione e voce del presente. E confido quindi che farà proprio questo attraverso le prossima campagne pubblicitarie del gruppo Barilla”.

Travolta dalle proteste sul web per l’infelice dichiarazione sui gay, Barilla sta già cercando di rilanciare la sua immagine. “Barilla, nata nel 1877, rappresenta oggi la pasta numero uno in Italia e nel mondo”, ha ricordato oggi l’azienda su Twitter, dove ieri ieri un’ondata di messaggini aveva travolto con indignazione le affermazioni del presidente Guido Barilla.

Il disastro mediatico è stato enorme e la concorrenza ne ha subito approfittato. Sulla sua pagina Facebook la Garofalo ha scritto: “Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta”. Non da meno è stata la Buitoni: “A casa Buitoni c’è posto per tutti” si legge sulla sua pagina Facebook.

In realtà Guido Barilla non aveva attaccato direttamente il mondo gay, ma semplicemente espresso la preferenza della sua azienda per il modello di famiglia tradizionale nella sua campagna pubblicitaria. L’effetto è stato catastrofico e il web è impazzito. “Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale – aveva affermato alla ‘Zanzara’ -, non per mancanza di rispetto ma perchè non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale”.

Immediate le reazioni delle associazioni gay che hanno invitato a boicottare i prodotti Barilla, lanciando una martellante campagna su Twitter con l’hashtag #boicottabarilla, che ha raccolto numerosissime adesioni in tutto il mondo, a partire dal direttore di “Advocate.com”, sito di riferimento della comunità gay negli Stati Uniti dove l’azienda italiana è popolarissima. In una lettera dal titolo “Basta, Barilla”, Matthew Green ha scritto che a causa di alcune “dichiarazioni intolleranti” del suo presidente Barilla “ha perso un’intero segmento della sua clientela” americana: “E questa è una cattiva notizia per loro, perchè come LGBT il nostro potere d’acquisto è ‘molto grande’”.

Ieri Guido Barilla aveva cercato di rimediare scusandosi su Twitter “se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone”. Ma la notizia è stata rilanciata dai principali media internazionali e ha fatto il giro del mondo, e l’hashtag per boicottare la Barilla rimane tra i Topic Trend del social anche oggi.

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5 thoughts on “Appello di Dario Fo a Barilla: fai gli spot con i gay

  1. Io mi auguro di continuare a vedere bellissimi spot della Barilla focalizzati come sempre sulla famiglia italiana!
    Chi è Dario Fo per permettersi di dare consigli? E’ un signor nessuno, è una persona che se dovesse sparire dall’oggi al domani nessuno lo noterebbe!
    Uno che si erge a difendere una categoria di persone che vuole porsi su un piano che non le appartiene, quello delle famiglie, e allo stesso tempo non si cura minimamente di difendere la legittima libertà di esprimere liberamente il proprio pensiero senza essere tacciato di omofobia! Questo è Dario Fo, una persona che da buon ipocrita non sa difendere la libertà di pensiero. Ma difende benissimo l’ostentazione di una sessualità deviata e non discriminata!

  2. Possibile che questo vecchio rincoglionito debba intervenire su tutto ; farebbe più bella figura se stesse zitto almeno una volta in vita sua . Uno che usa NANO per aggettivare in senso dispregiativo le persone basse, al mio paese è un razzista ! Fo va messo alla stessa stregua di uno che chiama frocio un omosessuale

  3. Il problema non è se ci piacciono o no gli omosessuali, se li approviamo o li condanniamo. La questione è che, se siamo obbligati ad accettarli come persone normali e come modello della futura società nascente dalle ceneri della vecchia, la libertà di pensiero e opinione viene calpestata come nei regimi totalitari si condannavano gli oppositori del regime. Però se siamo solo agli inizi, non è scontato che esprimere una opinione sfavorevole nei confronto dei gay possa un giorno comportare conseguenze legali e condanne penali. Allora si sarà realizzato l’impero sodomita.

  4. ….. sig. Barilla, dai fai gli spot con i ricchioni. magari con un bel trans con contorno di lesbiche di primo pelo…che bella ricetta nazionale … te lo dice il Dario nazionale … un premio nobel… alla inefficienza ed alla cazzonaggine!

  5. Ma scusate, ma la comunità gay sà cosa significa libertà di espressione?
    La Barilla non ha offeso i gay, ha detto che preferisce la famiglia tradizionale…Quindi? Per questa dichiarazione viene additato come omofobo? Ma non vi pare di stare esagerando? Inoltre sia la Buitoni che la Garofalo, dovrebbero vergognarsi di affossare un collega pur essendo un avversario.
    Come Donna etero, a questo punto mi dissocio e boicotto Buitoni e Garofalo…e dovrebbero aggiungersi tutti gli etero del mondo.
    Adesso basta, da etero mi sento offesa da tanta violenza gratuita che danneggia un imprenditore che la pensa in modo diverso dalla finta massa pro gay!!!!

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