Stato-mafia: avvocatura si oppone a deposizione di Napolitano. Salute di Provenzano peggiora

stato-m26 set. – La Procura di Palermo chiama a deporre il presidente della Repubblica nel processo sulla trattativa Stato-mafia, ma l’avvocato dello Stato si oppone sostenendo che la testimonianza del Capo dello Stato “non risponde a criteri di pertinenza e della non superfluita’”.
“La testimonianza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in questo processo – ha detto il pm Nino Di Matteo che ha proseguito la relazione introduttiva nel processo nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo – appare pertinente e rilevante proprio per i riferimenti sollevati dal suo consulente, il dottore Loris D’Ambrosio, nella missiva che quest’ultimo scrisse al Capo dello Stato e relativo ai fatti avvenuti tra il 1989 e il 1993”.

Di Matteo ha cosi’ motivato la richiesta, gia’ nota da mesi, di citare come teste il capo dello Stato. Sara’ la Corte d’Assise a decidere in merito. Nella lettera, scritta da D’Ambrosio nel giugno 2012, “egli espresse il timore di essere considerato un ingenuo ed un inutile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi”, ha affermato Di Matteo. D’ambrosio, scomparso un anno fa, era stato al centro di roventi polemiche in relazione ai ripetuti contatti avuti, al telefono, con il senatore Nicola Mancino che si lamentava per le indagini della Procura di Palermo e per una “mancata tutela nei suoi confronti”.

“La testimonianza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non risponde a criteri di pertinenza e della non superfluita’”, ha detto l’avvocato dello Stato, Giorgio Dell’Aira, in qualita’ di parte civile nel processo, che si e’ opposto alla richiesta formulata dalla Procura. Dell’Aira si e’ espresso anche contro l’acquisizione delle intercettazioni delle conversazioni tra l’ex ministro Nicola Mancino, imputato di falsa testimonianza, e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio.

Secondo Dell’Aira, quei dialoghi sarebbero coperti dalla stessa riservatezza che tutela il capo dello Stato. Le altre parti civili si sono invece associate alle richieste formulate dai Pm. L’associazione Vittime di via dei Georgofili, che e’ difesa dall’ex procuratore Antonio Ingroia, ha inoltre fatto appello a “tutti gli alti vertici dello Stato e delle Istituzioni chiamati qui a deporre – dopo 20 anni dalle stragi – perche’ vengano per dire la verita’ e non si nascondano dietro ad una distorta interpretazione del segreto di stato che al contrario sarebbe una incomprensibile omerta’ di Stato”.
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provenzLe condizioni di salute di Bernardo Provenzano, l’anziano boss corleonese arrestato nel 2006 dopo 40 anni di latitanza, sarebbero peggiorate ulteriormente.
“Viene alimentato con un sondino nasogastrico e non deambula se non aiutato”, afferma l’avvocato Rosalba di Gregorio. La posizione di Provenzano – proprio a causa delle incerte condizioni di salute – e’ stata stralciata dal gup Piergiorgio Morosini nell’ambito del cosidetto processo sulla trattativa stato-mafia che proprio oggi e’ ripreso, dopo la pausa estiva.
La difesa di Provenzano ha comunque presentato una nuova istanza al gup per accertare o meno l’incapacita’ di intendere e di volere del loro assistito. Morosini ha accolto la richiesta e nominato due periti che il 19 settembre scorso hanno “visitato” Provenzano in carcere. “Provenzano non connette e viene alimentato con sondino, non cammina. I periti dovranno depositare – ha aggiunto Di Gregorio – la perizia entro il 28 settembre”. La domanda di di una nuova perizia e’ stata presentata dopo che il Tribunale di sorveglianza Bologna aveva rigettato la richiesta di sospensione della misura cautelare i primi di settembre: “Non ho ricevuto la notifica per la fissazione della data di udienza e il tribunale ha nominato un avvocato d’ufficio. Quindi siccome per Bologna Provenzano non sta poi cosi’ male – prosegue – mentre a Palermo la sua posizione e’ stata stralciata per i motivi di salute, vedremo cosa concluderanno i periti nella nuova perizia disposta dal gup Morosini” .

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