Orrori nella Rep.Centrafricana: violenza, stupri e torture

Centrafricana21 set. – C’e’ un rigurgito di violenza nella Repubblica Centrafricana, ancora non stabilizzata dopo il colpo di Stato che, a marzo, ha deposto il presidente, Francois Bozize: lo denunciano una serie di agenzie, tra cui il Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), che parla di stupri, villaggi bruciati, abusi e torture sempre piu’ diffusi.

“Il deterioramento della situazione nella Repubblica Centrafricana e le conseguenze umanitarie per la popolazione sono profondamente inquietanti”, si legge in un comunicato dell’Icrc. Gli scontri delle ultime settimane tra gruppi armati non identificati ed ex combattenti Seleka sono i piu’ sanguinosi da quando, a marzo, la coalizione di ribelli ha destituito Bozize, che governava dal colpo di Stato del 2003. Dopo che si e’ installato ufficialmente come capo di Stato, il leader di Seleka, Michel Djotodia, ha ufficialmente disciolto l’alleanza ribelle, ma questo non ha evitato le violenze.

Non solo: “Focolai di morbillo sono segnalati quasi ovunque nel Paese e almeno il 60 per cento delle scuole sono ancora chiuse a causa delle violenze e della mancanza di insegnanti”, denuncia la portavoce dell’Unicef, Marixie Mercado. E’ in aumento anche il reclutamento di bambini soldato e al momento si ritiene che siano 3.500 i ragazzi legati ai gruppi armati (erano un paio di migliaia a dicembre). Nella citta’ di Bouca, nella zona centrale del Paese, la Croce Rossa ha trovato interi quartieri deserti: almeno 20mila persone erano fuggite nella boscaglia, o a casa di parenti o in luoghi di culto. Non e’ chiaro quante persone siano rimaste uccise nell’ultima ondata di violenze, ma secondo l’Icrc in una settimana a Bouca “i volontari della Croce Rossa Centrafricana hanno raccolto le spoglie di almeno una trentina di persone, identificate e poi sepolte”.

Secondo l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr), quattro giorni di pesanti scontri dentro e vicino le citta’ di Bossembele e Bossango hanno costretto migliaia di persone alla fuga; e da dicembre quasi 300mila persone sono state costrette a lasciare le proprie case o a fuggire nei Paesi vicini. Il portavoce dell’Unhcr, Adrian Edwards, ha aggiunto che il personale dell’agenzia ha raccolto testimonianze di abusi molteplici, tra cui stupri e torture, da entrambe le parti; e la storia di cinque bambini che si erano nascosti nelle boscaglie durante la stagione delle piogge e devono essere morti di stenti, freddo e malaria.

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