Corruzione nel Fisco: + 536% IN 5 ANNI. 3 Imprese su 5 chiudono dopo un controllo

controlli-del-fisco-milano-dalla-movida-al-brunch-senza-scontrini-su-6CAPRI, 20 Settembre 2013 “La corruzione e l’equità fiscale sono i principali problemi che affliggono i contribuenti”. Lo ha affermato il Presidente dei Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, nel presentare stamame a Capri il 3° Rapporto del Contribuente 2013 redatto da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani.

“Non si può combattere l’evasione fiscale se non si sradica la corruzione diffusa che si registra nel nostro Paese – ha aggiunto Carlomagno – La corruzione provoca sia un danno diretto all’economia, generando costi insostenibili per le imprese, che un danno indiretto, allontanando quelle straniere dall’investire in Italia”. In Italia, dal 2008 al 2013, la corruzione è cresciuta del 536%, raggiungendo un giro d’affari di 74 MLD di euro l’anno. Anche lo stato di salute dei contribuenti italiani peggiora. Sempre più imprese italiane chiudono i battenti dopo aver ricevuto una verifica fiscale. Secondo il 3° Rapporto del Contribuente 2013, nel I semestre soltanto 2 imprese su 5 (40,3%) che ricevono un accertamento tributario riescono a sopravvivere, contro il 93,2% registrato nel 2008. Anche la richieste di rateizzazione del pagamento dei tributi è cresciuta superando la stratosferica cifra di 20 MLD di euro. Ma il vero e proprio boom si registra nell’uso del ravvedimento operoso: +166% nel 2013: 3 contribuenti su 4 non riescono più a pagare nei termini le imposte. Nel I semestre del 2013 è cresciuta anche la sfiducia dei Contribuenti Italiani nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria. Il 74,8% dei Contribuenti chiedono la riforma del Garante del Contribuente e la riforma della mediazione tributaria perché non sono organi terzi. Al contrario, cresce la fiducia nella Giustizia tributaria dell’16,1%, passando dal 73,3% del 2008 all’89,4% del 2013 (OPI)

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