Uccide un anziano in Ucraina, poi viene in Italia per fare la badante

arrest4 sett – Halina Beskorvanyuk, 58 anni, era destinataria di un ordine di cattura internazionale per l’omicidio di un pensionato, commesso nel 2004 insieme con due complici ora ricercati, a Odessa, in Ucraina. E per questo reato era stata condannata il 17 ottobre 2012 dal Tribunale di Odessa.

La badante killer, secondo la ricostruzione del delitto fatta dagli investigatori, la sera del 25 aprile del 2004, era entrata di nascosto, con due complici, Cherkutin V. e Kryvyi M., in un appartamento abitato da un anziano, Davidov O. Volevano ucciderlo per occuparne la casa. In quel momento però la vittima non era sola, ma in compagnia di una pronipote. Una presenza che non ha fatto desistere i tre dal loro macabro intento. Halina Beskorvanyuk aveva distratto la giovane, mentre gli altri due si erano gettati come furie sull’anziano, uccidendolo a botte. Quindi avevano caricato il cadavere nel bagagliaio e si erano diretti fuori città per disfarsi di quel «caricoo» ingombrante. Giunti vicino ad un canale, lo avevano gettato in acqua.

Dopo l’efferato omicidio, la 58 enne aveva pensato bene di lasciare l’Ucraina per non essere arrestata. Italia, una meta ideale: un visto comprato per raggiungere alcuni parenti ed amici, senza troppi controlli. Qui ha cercato di rifarsi una vita, con lavori saltuari da badante tra Motta Visconti alcuni paesi dell’hinterland milanese. A Milano veniva ogni tanto, il sabato o la domenica pomeriggio, per incontrarsi con alcune connazionali. Anche per cercare di aggiornarsi sul delitto. Per capire se i giornali di Odessa avevano dato risalto all’omicidio e a che punto erano le indagini.

Dopo aver saputo della condanna, Halina cambiava spesso domicilio e scriveva il suo cognome con una lettera in meno. Tuttavia, era già conosciuta dai carabinieri per furti e altri reati contro il patrimonio. I detective dell’Arma sono arrivati a lei dopo aver individuato l’appartamento della figlia di 33 anni, a Besate. Da qui è stato facile bloccarla e invitarla alla caserma di Motta Visconti dove le è stato notificato il provvedimento. Ora la donna si trova in carcere a Pavia, in attesa dell’estradizione in Ucraina.

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