Kyenge: ”Sono un’istituzione e come tale mi comporto”

kyeng2 sett – ”Le polemiche non le ho mai considerate personali per me non sono punti da cui partire, se ci sono dei punti su cui discutere magari sono gli attacchi alle istituizioni. In questo momento per me non esiste un attacco personale”. Cosi’, il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, in merito alle presunte polemiche con il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sullo ius soli a fronte di un confronto diretto mai avvenuto fino ad ora. ”Sono un’istituzione e come tale mi comporto ovunque vado”.

– ”Bisogna andare oltre le etichette e considerare la persona umana e il sogno di King deve dire di andare oltre le differenze e i connotati e giudicare le persone per quello che sono”. Lo ha dichiarato il ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge, nel corso dell’iniziativa ”I have a dream – 50 anni dal discorso di Martin Luther King”, dibattito presentato durante la 70* mostra del cinema di Venezia. ”Spesso le persone nere si sentono inferiori perche’ per tanti secoli e’ stato fatto passare questo messaggio. Io guardo la persona”.

”La scuola e’ la prima palestra per rafforzare i diritti, per passare ai nostri figli l’idea delle pari opportunita’, dei diritti e dei doveri”, ha dichiarato Cecile Kyenge rispondendo ad un insegnante. ”Non dovremmo chiamare i giovani non italiani nelle nostre scuole ‘stranieri’: molti sono nati qui, o sono arrivati da piccoli e sono cresciuti in Italia. Quando li chiamiamo stranieri cominciano a interrogarsi”, ha aggiunto Kyenge. Secondo il ministro ”servono iniziative per farli senitre parte della comunita”’ e bisognerebbe anche ”aumentare le ore dedicate alla conoscenza, allo scambio”. ”La scuola ha il compito di rafforzare una comunita’, una cittadinanza, rafforzando i diritti di tutti”, ha concluso

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2 thoughts on “Kyenge: ”Sono un’istituzione e come tale mi comporto”

  1. NOI SIAMO IL POPOLO SOVRANO E NON TI VOGLIAMO!!! Ribadendo il fatto che non ti ABBIAMO VOTATA.

    Se chiamiamo una persona non italiana in qualsiasi modo la mettiamo, per lei il POPOLO ITALIANO è E RESTA RAZZISTA. Ma lei esattamente, da Popolo Italiano, cosa vuole? Il sangue? vuole succhiarci l’ultima goccia che abbiamo?

  2. …..sono un’insegnante di scuola primaria e posso dire con certezza che nessuno fra il personale scolastico, né fra i genitori, si rivolge o si è rivolto a qualcuno, chiamandolo “straniero”, e, che a livello scolastico vi sono molte ed importanti iniziative per coinvolgere i bambini e gli adulti nelle attività della comunità, dall’accoglienza, ai corsi individualizzati per l’apprendimento della lingua italiana, a corsi di arabo per esempio, soprattutto per i grandi, alla presenza del mediatore linguistico, all’organizzazione di feste multietniche…..credo con grande e profondo rispetto per la cultura di tutti…

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