Romeni massacrano di botte il datore di lavoro, è in coma

amb3TORINO, 11 AGO – Hanno picchiato a sangue il loro datore di lavoro perché non ritenevano idoneo il compenso ricevuto. Due romeni, di 33 e 38 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per il tentato omicidio avvenuto la scorsa notte a Giaveno (Torino).

La vittima del pestaggio, un allevatore italiano di 26 anni, è in coma farmacologico all’ospedale Cto di Torino. Secondo il racconto di un testimone, i due hanno saltato più volte sul capo dell’uomo mentre questo era esanime per le botte prese.

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10 thoughts on “Romeni massacrano di botte il datore di lavoro, è in coma

  1. ma bravi. tutti sono cativi e porchi e “dobbiamo mandarli via”. ma nessuno parla di questi moderni “proprietari di schiavi”. Perche NOI non mandiamo via VOI che, doppo l’India, venite da noi per sfruttare questa maledetta crisi?

    1. Ma vaffanculo e tornatene a casa tua testa di cazzo da qualunque sporco paese tu provenga…….

  2. Questi atti pur essendo criminali ed essere infine perseguiti penalmente, sono comunque al di fuori della concezione culturale italiana.
    Ho visitato molte nazioni per lavoro ed ho potuto osservare diversi livelli di rispetto o, non rispetto del valore della vita umana e della persona.
    Queste persone provengono da culture nettamente diverse, culture dove il valore della vita umana è diverso da quello che abbiamo noi come cultura, per decenni non avendo valori religiosi, hanno perso il senso della misericordia e del valore della vita umana. Può anche essere e non lo sappiamo che il nostro buon allevatore piemontese abbia promesso qualcosa è poi non mantenuto i patti, pensando di approfittarsi di due poveracci con accento……..ad ogni modo questo tipo di reazione non sarebbe successa se i due poveracci fossero stati due emigrati dalla Sicilia o dalla Sardegna negli anni 60.
    Possiamo eliminare i confini ma l’Europa è ancora divisa è così le culture.
    È un esperimento che è andato male e solo a scopo di lucro di alcuni.
    Diomede e Dio provvede

  3. L’orgoglio è perduto! dicono che vanno mandati via….bene e chi lo deve fare al posto nostro? Quel coglione del “testimone” perché non è corso in soccorso? Siamo noi per primi che dobbiamo agire e far rispettare le nostre leggi., cio in cui crediamo. Ma invece no tutti a fare le pecore e a temere questi delinquenti….se non ci temono come posso rispettarci?

  4. per coloro che hanno commentato.

    Ma di che parlate, se quando c’é da prendersi le responsabilità che ci competono, scattate tutti a casa davanti a sky per vedere chi sarà il primo e di conseguenza, quando c’é da darsi una mossa non si vede mai nessuno?

  5. fin quando non ci riapropriamo del nostro territorio del nostro orgoglio di italiani purtroppo avremo casi analoghi in tutti i campi ormai dell’essere italiani non rimane gran chè siamo solo un popolo di pecoroni che chinano la testa tutti i giorni …

    1. hai ragione siamo dei pecoroni ….noi nn vogliamo la guerra siamo un popolo pacifico e loro se ne sono accorti così fanno ciò che vogliono …. in più il politico ci dà corda loro hanno l’appoggio (POVERINI VENGONO DA TERRE CON GUERRE )ma che vadino a FANCULOOOOOOO tutti e che nn dicono che anche l’italiano è stato immigrato noi ci comportavamo con rispetto chi ci ospitava CHE SIA BEN CHIARO

    1. mai noi siamo dei coglioni nn lottiamo …loro invece lottano x i loro diritti e sempre di più

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