Povertà: dati da terzo mondo, violata la Costituzione

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18 lug – Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, in Italia sono 9 milioni 563 mila le persone in povertà relativa, pari al 15,8% della popolazione. Di questi, 4 milioni e 814 mila (8%) sono i poveri assoluti, che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per una vita dignitosa. Per il Codacons si tratta di dati vergognosi, da Terzo Mondo. Non è tollerabile che l’Italia faccia parte del G8 e poi abbia una percentuale di poveri che non hanno neanche i paesi in via di sviluppo.

Per l’associazione di consumatori si tratta della fotografia impietosa di un fallimento, quello di un sistema tributario che non rispetta i criteri di progressività previsti dall’art. 53 della Costituzione e nel quale l’evasione e l’aumento delle tasse proporzionali come l’Iva in questi ultimi 10 anni hanno premiato il ricco rispetto a chi appartiene al ceto medio e fatica ad arrivare a fine mese. Basti pensare che la soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 990,88 euro e che proprio ieri l’Inps ci ha detto che nel 2012 circa 7,2 milioni di pensionati (il 45,2% del totale) avevano un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro. Per questo il Governo farebbe bene a pensare ad un contributo straordinario di solidarietà per chi dichiara più di 90mila euro lordi annui, da utilizzare per finanziare mense per i poveri e per aiutare chi è in difficoltà.

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