“Ha offeso la Kyenge”. Il Pd chiede le dimissioni di Calderoli

kyenge14 lug. – “Le parole riportate oggi da organi di stampa e attribuite al senatore Calderoli nei confronti di Cecile Kyenge sono inaccettabili. Oltre ogni limite”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta.
“Piena solidarieta’ e sostegno a Cecile. Avanti col tuo e col nostro lavoro”, ha aggiunto Letta.

Ieri Roberto Calderoli, esponente leghista e vicepresidente del Senato, aveva insultato il ministro di origine congolese affermando: “Quando la vedo non posso non pensare ad un orango”.

Il Partito Democratico chiede le dimissioni del vicepresidente del Senato: “Le parole del vicepresidente del Senato Calderoli rivolte al ministro Kyenge sono inaccettabili”, ha dichiarato Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, commentando le affermazioni sul ministro Cecile Kyenge attribuite all’esponente della Lega. “Non e’ possibile e non e’ degno che un importante rappresentante delle nostre istituzioni insulti, con parole volgari e offensive e razziste una cittadina italiana e ancora di piu’ una donna che oggi, da ministro, rappresenta il nostro Paese”, ha proseguito.

“Domani il Pd in aula a Palazzo Madama chiedera’ conto a Calderoli delle sue affermazioni. Nel frattempo mi auguro che il vice presidente del Senato trovi la dignita’ di spiegare e di scusarsi con il ministro Kyenge”, ha chiesto. “Le affermazioni del vice presidente del Senato Calderoli rivolte al ministro Kyenge sono non degne per un uomo che rappresenta le nostre istituzioni”, ha invece assicurato Gianni Cuperlo, deputato del Pd e candidato a segretario del partito.
“L’esponente leghista dimostra, e non e’ la prima volta, di non essere all’altezza del ruolo che ricopre. Io penso che dopo quanto accaduto Calderoli dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi”, ha aggiunto. “In ogni caso domani il Pd chiedera’ conto al vice presidente del Senato delle sue parole che non possono essere rivolte a nessuna cittadina e a nessun cittadino e, tanto meno, a un ministro della nostra Repubblica”, ha insistito. (AGI) .