Il datagate e i fondi pubblici per salvare le banche

gordon26 giu – Le rivelazioni dell’ex collaboratore della NSA Edward Snowden hanno reso palese a tutti ciò che questa newsletter asserisce fin dalla sua fondazione: gli Stati Uniti sono diventati il partner minore di un ricostituito Impero Britannico. La vastità dell’attività spionistica del Regno Unito sul resto del mondo va ben oltre quella americana, ma i bersagli di quest’attività da polizia segreta includono politici e attivisti che si oppongono all’impero.

Una prova di ciò sono le rivelazioni sul vertice del G20 nell’aprile 2009 a Londra, dove le comunicazioni telefoniche e digitali di capi di governo, ministri del Tesoro e loro portaborse furono intercettate dall’intelligence britannico per ottenere informazioni utili a “ottenere i risultati desiderati” al vertice. I risultati desiderati erano il blocco dei tentativi di riformare il sistema bancario ponendo fine al settore speculativo, e invece consolidare il potere della City di Londra su un sistema di salvataggi bancari a spese del contribuente e del risparmiatore.

Il risultato fu raggiunto, come si può leggere nella dichiarazione ufficiale al termine del G20: fu deciso che il Financial Stability Forum dovesse centralizzare e formulare le proposte di “riforma bancaria“. Questo fu il punto di partenza delle regole per il “bail-in” attualmente in corso di promulgazione a livello internazionale. Il Forum, presieduto da Mario Draghi, fu promosso a Board e messo in grado di dettare la politica ai governi.

A quel G20 il fronte alternativo era guidato dal ministro dell’Economia italiano Giulio Tremonti, che aveva fatto una campagna pubblica per una “nuova Bretton Woods” che avrebbe dovuto sottoporre il sistema bancario a riorganizzazione fallimentare e ripristinare il credito produttivo per l’economia. L’iniziativa di Tremonti fu scippata dal Primo ministro britannico Gordon Brown che la trasformò nel suo contrario. Tremonti fu persino escluso dalle trattative cruciali al vertice. Nella conferenza stampa finale, l’ex ministro dell’Economia dichiarò che “i capi di stato e di governo hanno fatto tutto da soli. Qualche volta si sono anche applauditi”.

Il quotidiano liberale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung è giunto alla stessa conclusione il 17 giugno. Londra, 20 aprile 2009: Gordon Brown ha un obiettivo, scrive il FAZ: “Soldi pubblici per salvare le banche senza condizioni punitive. Ecco ciò che vuole, e guarda caso è anche ciò che vogliono i suoi amici, i lobbisti della City di Londra. Ma è quello che vogliono anche gli altri capi di stato? Brown necessitava dell’aiuto degli agenti di Sua Maestà”. E a giudicare dalle rivelazioni del Guardian, gli 007 di Sua Maestà hanno aiutato Brown.

“Il piano per aiutare le banche con soldi pubblici senza condizionarle a controlli problematici era allora una proposta rischiosa. Ma Brown e i suoi (James) Bond ci riuscirono. Oggi le nazioni sono sovra indebitate al posto delle banche“.

L’episodio del G20 è solo un caso affiorato. La “talpa” americana Russ Tice, che fu una fonte cruciale per le prime, esplosive rivelazioni del New York Times sulle intercettazioni illegali dell’amministrazione Bush nel 2005, ha spiegato che i veri bersagli dei programmi di sorveglianza angloamericani sono funzionari di governo, magistrati, capi militari, senatori e deputati e il loro staff, fino al livello locale.

In un’intervista a Peter B. Collins il 19 giugno, Tice ha affermato: “Potrei fare i nomi di un mucchio di persone che hanno bersagliato, per aver visto i nomi e i numeri di telefono del Congresso. Non solo i nomi, ma anche gente dello staff, e non solo dell’ufficio di Washington, ma anche nelle circoscrizioni. È incredibile ciò che ha fatto la NSA. A mio avviso si sono trasformati in un ente canaglia con lo stesso potere di J.Edgar Hoover, stavolta a steroidi e su scala mostruosa”.

Non si può più nascondere il fatto che l’impero della globalizzazione utilizza misure da stato di polizia non per combattere il terrorismo ma per neutralizzare l’opposizione politica. Sono riusciti a bloccare gli sforzi di riforma del sistema finanziario nel 2008-2009 e hanno incrementato il potere della City di Londra sui governi indeboliti. Gli stessi metodi sono stati usati per schiacciare l’opposizione alle avventure militari in Nord Africa e nell’Asia Sud Occidentale.

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