La Grecia e l’ipocrisia della Troika e della UE

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12 giu. – La Commissione europea mette le mani avanti e sottolinea di “non aver richiesto la chiusura di Ert”, l’emittente pubblica greca che Atene ha annunciato di voler chiudere. In una nota diffusa oggi, la Commissione precisa che la “decisione e’ stata presa in piena autonomia” dalle autorita’ greche. “La Commissione non mette in questione il mandato del governo greco di gestire il settore pubblico”, continua la nota che inquadra la decisione nell’ambito degli sforzi di Atene di “modernizzare l’economia greca”. “Non ci sono legami diretti tra la decisione del governo greco e le discussioni nel quadro della troika,” ha precisato il portavoce della Commissione Olivier Bailly durante il punto stampa quotidiano dell’Esecutivo Ue.

Non ci sono legami diretti?

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“La Commissione ha appreso la notizia ieri come tutti gli altri”, ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti, inclusi i due corrispondenti di Ert a Bruxelles. Bailly ha pero’ ammesso che la Commissione “sapeva che le autorita’ greche stanno identificando delle identita’ pubbliche da ristrutturare per migliorare il funzionamento del settore pubblico”. Bailly ha inoltre detto che “non ci sono collegamenti specifici da fare” tra il fallimento della privatizzazione del gruppo greco del gas Depa dal quale Atene aspettava un importante ritorno finanziario, e la chiusura di Ert, sebbene siano avvenute a distanza di poche ore.

La Commissione ha inoltre tenuto a sottolineare che “sostiene il ruolo delle emittenti pubbliche come elemento fondamentale della democrazia europea,” secondo quanto si legge in una nota pubblicata oggi. L’Esecutivo Ue guarda alle emittenti pubbliche come importanti per il pluralismo e la liberta’ dei media – continua la nota – e quindi “ha considerato con favore l’impegno del governo greco a lanciare un nuovo organo di informazione pubblico che svolga il ruolo di emittente pubblica e che sia finanziariamente sostenibile”.

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