Giarrusso: nel M5S ci sono “mele marce” che lavorano per salvare Berlusconi

Giarrusso-M5S6 giu. – Accordo raggiunto sul fil di lana quello che ha consentito di portare oggi a completamento il quadro delle commissioni di garanzia. La mattinata aveva lasciato presagire un nuovo rinvio, con i senatori ormai rassegnati all’idea di doversi riunire domani al complesso di Sant’Ivo alla Sapienza per eleggere l’ufficio di presidenza della Giunta per le Elezioni e Immunita’ Parlamentari. Da definire, piu’ che i presidenti per i quali l’accordo era stato trovato da una settimana, c’erano i ruoli di vicepresidente e segretari. Un po’ a sorpresa, ad esempio, segretario della Giunta per le Elezioni e’ stato eletto benedetto Della Vedova, portavoce nazionale di Scelta Civica colto lui stesso di soprpresa dal nuovo incarico. La seduta dell’Aula del Senato si era aperta sotto i piu’ foschi presagi. “Verra’ rinviata”, era il mantra che veniva ripetuto tra il transatlantico e la bouvette. Alle 12, la situazione era pero’ definitivamente sbloccata e il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, poteva chiedere di stringere i tempi degli interventi per permettere ai senatori di reca5rsi nelle rispettive commissioni.

Il quadro che ne e’ scaturito e’ statao quello che l’Agi e’ stata i grado di anticipare gia’ lunedi’, con la presidenza del Copasir alla lega, nella persona del senatore Giacomo Stucchi; la Vigilanza Rai ai Cinque Stelle, con la presidenza di Roberto Fico; la Giunta per le Elezioni e le immunita’ parlamentari a sel, con la presidenza a Dario Stefano. E proprio quest’ultimo incarico ha creato delle fibrillazioni all’interno del Movimento Cinque Stelle. La Giunta, infatti, si riuniva a Sant’Ivo alla Sapienza, in una sede distaccata del Senato. Sono 23 i membri, ma all’appello mancava Vito Crimi, capogruppo Cinque Stelle. Un voto ininfluente per l’elezione di stefano, che ha raccolto 19 voti, lasciandone tre al Cinque Stelle Mario Giarrusso.

L’assenza di Crimi e’ stata, quindi, ininfluente ai fini dell’elezione, ma il peso politico di quella sedia vuota si e’ fatto subito sentire. Giarrusso, infatti, non ha mancato di parlare di “mele marce” che lavorano per salvare Berlusconi anche all’interno dei Cinque Stelle, andando cosi’ ufficialmente ad alimentare la vasta schiera di dissidenti sicilinani all’interno del movimento, tanto che fra i grillini si comincia a parlare della volonta’ “di qualcuno di fare un Movimento Ciqnue Stelle siciliano e autonomo” dalla casa madre.

Sospetti infondati, forse, che tuttavia la dicono lunga sulle fibrillazioni che vive il Movimento anche al Senato, fino a ieri considerato, da piu’ di un senatore pentastellato, “un’isola felice”. Giarrusso, tuttavia, non esce dal gruppo, le dimissioni di cui parla riguardano solo la Giunta e, per di piu’, sono presentate sotto forma di richiesta “al presidente Grasso di essere sostiuito per gravi motivi”. Motivi che Giarrusso ha spiegato riferendosi a una “maggioranza occulta” che si celerebbe anche all’interno della Giunta Elezioni e che mirerebbe a salvare Silvio Belrusocni dai processi, affossando la mozione di ineleggibilita’ che i Cinque Stelle presenteranno alla prima occasione.

E’ un fatto, tuttavia, che il presidente della Giunta Dario Stefano abbia frenato e non poco sulla possibilita’ che si arrivi nel giro di poco tempo a calendarizzare la questione: “Non e’ un videogame”, ha spiegato ai giornalisti, “devo sentire quali sono gli argoment sul tavolo e quali le priorita’. Non schiaccio un pulsante e parte l’ineleggibilita’”. Parole che Crimi nemmeno vuol considerare: “Niente scuse, il primo atto dovra’ essere l’ineleggibilita’”, ha detto dopo essersi scusato per il ritardo in Giunta: “Non sapevo dove fosse il luogo, mi sono perso”. (AGI) .

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