Violati: svalutare l’euro al pari del dollaro per rilanciare l’economia

EURO pound-dollar-1Roma 25 Maggio 20\3 – “Si parla tento di IMU e di CIG e di necessità di evitare la crescita dell’IVA, ma nessuno è in grado di dare agli italiani una notizia che potrebbe ridare speranza:

QUANTO POTREBBE ESSERE RILANCIATA L’ECONOMIA DELL’EUROZONA SE SI AVESSE IL CORAGGIO DI PORTARE L’EURO ALLO STESSO VALORE DEL DOLLARO, ANCHE SE CON L’IMPEGNO DI UTILIZZARE QUELLE RISORSE PRINCIPALMENTE PER RIMETTERE IN ORDINE I CONTI, TAGLIARE LE SPESE E RIDURRE LE IMPOSTE.
 
Forse sarebbe un modo per indicare agli italiani quali siano gli interventi utili alla soluzione delle gravissime crisi che affliggono l’eurozona.

E non dall’Italia ma dal mensile tedesco Der Spiegel è venuta la denuncia della volontà “POLITICA E NON TECNICA” sia della Germania di Kohl che della Francia di Mitterrand di non voler creare l’euro senza la presenza dell’Italia, pur sapendo che l’Italia non aveva le carte in regola per essere ammessa.

L’ex Cancelliere tedesco Kohl ha dichiarato che l’ex presidente Ciampi e Prodi hanno “taroccato” i conti dell’Italia per permettere di entrare nella “eurozona”. Dato che il “falso in bilancio” è un reato punito dalla legge, vorremmo sentire da Napolitano, cosa ha da dire sul fatto che la “eurozona” è stata realizzata sulla base di un inganno.

Se la Germania non potesse smentire le dichiarazioni, politicamente gravissime si renderebbe ancora più forte la critica alla posizione egoistica della Merkel, e sarebbe chiara la posizione da prendere:

AGIRE SU TUTTI GLI ORGANISMI COMUNITARI CHE POSSANO SANZIONARE LA POSIZIONE DELLA GERMANIA CHE IMPEDISCE LA SOLUZIONE MENO GRAVOSA E PIU’ POSITIVA DELLA CRISI DELL’EUROZONA, ANCHE PERCHE’ IN CONTRASTO CON LE DIRETTIVE DI MAASTRICHT.

Adesso il Presidente Napolitano parla dei giovani e dice che il problema è la finanza speculativa.

Adesso alla sua voce si è aggiunta forte e chiara la voce di Papa Francesco che parla chiaro: “La politica si occupa di finanza e banche, non di chi muore di fame”. Senza etica, non c’è umanità. Il Papa ricorda un ricordo ebraico sulla Torre di Babele: “se cadeva un mattone era un dramma, se cadeva un operaio non succede niente”.

E aggiunge: ”Oggi l’essere umano è considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare: una deriva che si riscontra a livello individuale e sociale e che viene favorita”, afferma il Papa che ricorda le condizioni di precarietà in cui “la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continuano a vivere con conseguenze funeste”.
Un clima in cui primeggiano “paura e disperazione” e questo “anche nei paesi cosiddetti ricchi, la gioia di vivere va diminuendo, l’indecenza e la violenza sono in aumento, la povertà diventa più evidente”. Carlo Violati

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