Monti bocciato dalla Corte dei Conti continua a dare lezioni

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9 mag – ”Nulla piove dal cielo, ma molto si puo’ costruire” per mettere insieme ”disciplina di bilancio e crescita”. Lo ha detto Mario Monti, ex presidente del Consiglio, in una conferenza stampa a margine dei lavori del summit ‘State of the Union’.

”Confidiamo che a seguito dell’azione svolta – ha spiegato – la procedura di disavanzo eccessivo venga abrogata, come frutto della disciplina messa in opera”.

Secondo Monti questo potrebbe concedere all’Italia ”spazi non illimitati, ma significativi, sia sul fronte del pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni alle imprese sia sul fronte degli investimenti pubblici produttivi, precisamente le due finestre chiuse che con molto sforzo nell’arco di piu’ di un anno abbiamo convinto la Ue ad aprire”.

LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL GOVERNO MONTI
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Rinvio a provvedimenti secondari; emendamenti privi di relazione tecnica; coperture non affidabili;
*** uso improprio dei fondi di Tesoreria: ***
la Corte dei Conti boccia i provvedimenti del governo Monti dell’ultimo quadrimestre 2012, legge di bilancio e legge di sviluppo incluse. Sulle coperture evidenzia l'”impiego in modo improprio di fondi tesoreria” e l’utilizzazione di proventi di giochi e accise dal gettito “non affidabile”. La legge di stabilità poi “non realizza la manovra”.
In particolare sul decreto sviluppo, la magistratura contabile lo definisce “un provvedimento disorganico, che reca i più disparati interventi”. Le norme di carattere fiscale, si legge nella relazione, non recano tetti massimi alle minori entrate da esse generate e risultano prive di clausole di salvaguardia (per fronteggiare un minor gettito più marcato rispetto alle stime); generalmente, nelle relative valutazioni d’impatto, si trascura di considerare l’effetto della singola agevolazione sugli andamenti di settori correlati”.

Aspro il giudizio anche sulla legge di stabilità, “svuotata della sua componente fondamentale: essa non realizza la manovra, collocata o anticipata com’è nei decreti-legge, ma finisce con lo svolgere o un ruolo attuativo di decisioni già prese o meramente distributivo di risorse raccolte”. Inoltre, prosegue la Corte dei Conti, “essa risulta calibrata essenzialmente sul primo anno, senza un respiro pluriennale; l’estrema eterogeneità dei suoi contenuti non si pone in linea con le prescrizioni della legge di contabilità, che ne prevede un contenuto snello e di manovra”.

Quanto alle disposizioni di carattere fiscale, il profilo della quantificazione degli oneri “è decisamente da migliorare, soprattutto per gli aspetti tributari. Nel merito vengono evidenziati alcuni profili problematici in riferimento a talune normative di maggior rilievo: si segnala in particolare la valutazione della tassa sulle transazioni finanziarie, come la Tobin tax, le cui previsioni di gettito sembrano ottimistiche”.

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