Basta immigrazione senza controllo. Si svalutano diritti, lavoro e dignità.

IMMIGRAZIONE-400x300L’Immigrazione senza controllo è uno dei problemi più grandi dopo la disoccupazione, l’assenza di Democrazia, la pressione fiscale e la denatalità. Tutti mali che affliggono il nostro Paese.
Le crisi economiche sono costruite e pianificate, e servono a costringere gli Stati a fare riforme strutturali a vantaggio di capitalisti e grandi gruppi finanziari con lo scopo di: svendere i diritti; ridurre i salari; svendere i servizi pubblici essenziali; aumentare la disoccupazione.
Queste riforme, hanno sempre prodotto: l’arricchimento della tecnocrazia asservita ai poteri finanziari globalizzati che specula su: privatizzazione; acquisizione e vendita di beni e servizi essenziali; impoverimento per la stragrande maggioranza della popolazione.
 
L’aumento della disoccupazione quindi, è favorita per garantire enormi masse di manodopera a basso costo.
Si vuole creare una macroarea nel sud Europa (Eurabia), si vuole unire le due sponde del Mediterraneo per avere manodopera a basso costo. Un costo del lavoro che sia concorrenziale con la Cina, l’India, l’Indonesia, il Brasile ed altri Paesi che grazie all’assenza totale di diritti, allo sfruttamento del lavoro minorile, alla totale assenza di sicurezza,  hanno di conseguenza bassi costi di manodopera
In un Paese sovrano in tempo di crisi, si avlauta la propria moneta. In un Paese senza sovranità nazionale e soprattutto senza sovranità monetaria come il nostro, non potendo svalutare la propria moneta come è sempre avvenuto in tempo di crisi, si svalutano diritti, lavoro e dignità.

L’immigrazione, è uno dei grandi problemi che affliggono il noStro welfare. Dobbiamo lavorare molto, soprattutto contro il relatismo imperante ed il becero buonimo che ha ormai attecchito in tutte le classi della nostra società,

Per ottenere l’equilibrio dell’immigrazione in funzione dell’effettiva sostenibilità sociale e del mercato del lavoro interno, bisogna effettivamente favorire una immigrazione programmata, una immigrazione controllata e negoziata con gli Stati d’origine.
Chi viene nel nostro Paese per lavoro o per viverci DEVE accettare l’effettiva convivenza civile fondata su valori e regole della nostra identità nazionale, dalla cittadinanza all’inclusione  che deve essere concepita quale accoglienza controllata di chi viene in Italia per lavorare, osservando le nostre leggi, usi, costumi e tradizioni culturali, fuori da ogni forma di sopraffazione culturale o religiosa, reprimendo ogni attività criminale e prevenendo il rischio di iniziative terroristiche.
Il gravissimo problema della criminalità si può contrastare soprattutto attraverso l’espiazione della pena nei paesi d’origine degli immigrati, facendo accordi con i loro Paesi dorigine, perchè nonstante la caciara dei radicali&c:  sulle condizioni delle carceri italiane, la maggioranza di questi delinquenti, sta meglio nei notri penitenziari che nei loro Paesi.
Armando Manocchia
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