Marò, Scambio di accuse fra Monti e Terzi

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27 mar – “Ho ragione di ritenere che l’obiettivo” del ministro Terzi “non fosse quello di modificare una decisione” presa dal governo, “ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti”. E’ l’accusa mossa dal premier Mario Monti in Aula a Montecitorio.

Le dimissioni del ministro Giulio Tersi ”rassegnate in aula” sono state un ”atto inconsueto”.

”Consentitemi di respingere con forza qualsiasi illazione su possibili scambi o accordi riservati” con l’India o sul fatto che ”interessi economici” abbiano ”influenzato” l’attivita’ del governo sul caso dei maro’.

Il Governo aveva ”prontamente agito per avviare consultazioni con il governo indiano per arrivare a una procedura arbitrale” sulla vicenda dei due maro’ che avrebbe potuto ”sciogliere in una sede neutra il nodo piu’ difficile, quello della giurisdizione ma c’e’ stata chiusura parte indiana”

-”Questo governo non vede l’ora di essere sollevato”. Lo ha affermato Mario Monti nel suo intervento alla Camera sui maro’ e sottolineando come l’incarico di premier non sia stato sollecitato da lui nel novembre 2011 ma e’ stato chiesto dal mondo politico.

MINISTRO TERZI – “Le riserve da me espresse non hanno prodotto alcun effetto e la decisione è stata un’altra”, ha ricordato in Aula il ministro.

“La mia voce è rimasta inascoltata” – Sul rientro dei marò in India, che ha sollevato violenti polemiche, “la mia voce è rimasta inascoltata. Da ministro ho espresso serie riserve alla repentina decisione di trasferire in India il 22 marzo i due marò”.

“Mi dimetto per salvare l’onore del Paese” – “Mi dimetto perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie”.