Sì pensioni e accompagnamento anche a immigrati senza carta di soggiorno

inv25 mar – Con una sentenza destinata a far scalpore la Corte costituzionale ha stabilito che l’indennità di accompagnamento e la pensione di inabilità ai cittadini non comunitari può essere concessa anche a chi non è titolare della carta di soggiorno purché gli stessi siano legalmente soggiornanti in Italia. La sentenza n. 40 del 15 marzo 2013, ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale di un comma dell’articolo 80 della legge 388/2000 (legge finanziaria del 2001).

Secondo i giudici della Consulta che hanno esaminato la fattispecie, in ragione delle gravi condizioni di salute di portatori di handicap fortemente invalidanti, sono coinvolti una serie di valori di essenziale risalto – quali, in particolare, la salvaguardia della salute, le esigenze di solidarietà rispetto a condizioni di elevato disagio sociale, i doveri di assistenza per le famiglie.

Il ricorso al giudice a quo che a sua volta aveva presentato questione di legittimità costituzionale innanzi alla Consulta, era stato presentato dai genitori di un minore i quali avevano subìto il rigetto da parte dell’Inps della richiesta d’indennità di accompagnamento. Nella motivazione adottata dai giudici costituzionale è stato rilevato che è priva di giustificazione la previsione di un regime restrittivo, che poggia su principi di ordine temporale o economico, nei confronti di cittadini extracomunitari, legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato da tempo apprezzabile ed in modo non episodico.

Com’è è noto, l’articolo ritenuto incostituzionale prevedeva che indennità di accompagnamento e pensione di inabilità possano essere concessi solo in presenza di determinate condizioni di reddito, alloggio e con un permesso di soggiorno valido da almeno 5 anni.

Proprio per tali ragioni, sostiene la Corte, la norma si rivela fortemente restrittiva anche rispetto alla generale previsione dettata in materia di prestazioni sociali ed assistenziali in favore dei cittadini extracomunitari dall’art. 41 del decreto legislativo n. 286 del 1998, il quale, al contrario stabilisce che gli stranieri titolari della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno, nonché i minori iscritti nella loro carta o nel loro permesso di soggiorno, sono equiparati ai cittadini italiani ai fini della fruizione delle provvidenze e delle prestazioni, anche economiche, di assistenza sociale.

Alla luce di questa straordinaria sentenza di civiltà, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, dichiara che l’associazione è pronta a coadiuvare e sostenere con i suoi esperti e collaboratori, tutti i cittadini extraUE e le famiglie che si trovano nelle condizioni per chiedere l’indennità di accompagnamento e la pensione d’inabilità, indipendentemente dal possesso della carta di soggiorno, purché però soggiornanti legalmente in Italia, ovverosia con regolare permesso.

Sportello dei Diritti

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6 thoughts on “Sì pensioni e accompagnamento anche a immigrati senza carta di soggiorno

  1. Questi sono i Comunisti tutto per tutti extracomuntari immigrati clandestini, già diamo 35 euro al giorno per ogni zingaro, 45 euro al giorno per ogni9 immigrato + vitto e alloggio gratis, ci si mette pure grillo con la cittadinanza a tutti a 1000 euro al mese, e i soldi dove li prendono? dai soliti fessi che lavorano e pagano le tasse e tutte le loro stupidaggini che mettono in giro, a danno degli italiani, finchè li pagassero gli europei andrebbe anche bene ma solo sulle nostre spalle NO.

  2. QUESTI MAGISTRATI DI IDEE POLITICHE ROSSI HANNO DESTABILIZZATO IL PAESE CON LE LORO SENTENZE ASSURDE,E VERGOGNOSE,COMINCIO A PENSARE VERAMENTE CHE BERLUSCONI A RAGIONE, PERCHE’ POLITICIZZATI. SONO VERAMENTE DEI CAPRONI!!!

  3. siamo al disastro!!! questi comunisti ci stanno massacrando…vogliono la guerra civile!!! Maledetti delin4e4ti!!!

  4. la notizia è fortemente contraditoria: soggiornare regolarmente implica ad avere un permeso di soggiorno!!!

  5. è inaudito!chi soffre di malattie fortemente invalidanti come la fibromialgia,sta ancora aspettando che gli venga riconosciuta la patologia sia per esenzioni che per invalidità.Invece niente!che giustizia è questa?….e siamo italiani per cosa??

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