2 marzo – 200 milioni di euro elargiti, attraverso circa 1000 mutui, da banche operanti a Prato a cittadini cinesi con dichiarazioni dei redditi irrisorie e senza apparenti garanzie. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso dall’attività di lotta all’evasione fiscale e contributiva messa in atto dal Comune attraverso la Polizia municipale, che porta a segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate, a carico di soggetti che dichiarano redditi molto bassi nonostante siano intestatari di beni immobili e di auto di grossa cilindrata.
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A tal proposito l’assessore alla Sicurezza, Aldo Milone, afferma: “Ci chiediamo a quanti artigiani, piccoli imprenditori, commercianti e singoli cittadini le banche attive a Prato hanno negato mutui o piccoli prestiti nonostante i nostri concittadini avessero presentato dichiarazioni dei redditi ben superiori a quelle dei cittadini di nazionalità cinese, ai quali invece sono stati elargiti mutui da circa 200mila euro ciascuno”.
L’assessore Milone prosegue nella sua riflessione sottolineando che: “Dalla moltiplicazione di questa somma per mille si ottiene il totale, ovvero circa 200 milioni di euro, che è stato distribuito dagli istituti di credito operanti sul nostro territorio solo ad una porzione della nostra comunità . Perché? Anzitutto se una parte di questa somma fosse stata elargita anche ad artigiani e piccoli imprenditori di origine pratese forse l’attività di questi ultimi sarebbe stata salvaguardata con evidenti benefici per l’occupazione e più in generale per la qualità della vita sul nostro territorio. Questo, ripeto, nonostante che i nostri concittadini avessero presentato documenti e garanzie più chiare e rassicuranti dei colleghi stranieri”.
Una riflessione che tocca temi di carattere politico: “Quasi tutti in campagna elettorale – continua Milone – si sono empiti la bocca con appelli al credito alle imprese e il sostegno all’economia reale. Peccato che a Prato questi appelli siano stati raccolti a senso unico e con un singolare razzismo alla rovescia nei confronti del tessuto imprenditoriale pratese.
A questo punto poniamo due quesiti per i quali attendiamo risposta. Anzitutto, alla luce della documentazione acquisita, è inevitabile dedurre che dietro ad ogni soggetto richiedente il mutuo vi sia la presenza di un garante occulto, a dispetto della legge che prevede che il garante sia palese e dimostri la provenienza del denaro messo a garanzia. Inoltre, alla presenza dei garanti, gli istituti di credito ci spieghino come è possibile che soggetti con dichiarazioni dei redditi tra i 5 e i 10 mila euro lordi l’anno, possano pagare rate mensili che vanno da un minino di 1400 fino a 1700 euro mensili”.
Conclude così l’assessore Aldo Milone: “Ad attendere la risposta non è solo l’Amministrazione Comunale ma la città tutta. Mi riferisco in particolare ad artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e i cittadini che si sono visti sbattere la porta in faccia nonostante le garanzie presentate e con dichiarazioni dei redditi ben superiori a quelle dei più fortunati cittadini cinesi. La giunta Cenni si muoverà con ogni mezzo a sua disposizione perché gli organi chiamati a vigilare svolgano come si deve la loro funzione. Pecunia non olet, ma a tutto c’è un limite”. (ilsitodiprato)
