Draghi lancia l’allarme: i disoccupati in Europa sono 19 milioni

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27 febbr – Nell’area euro ci sono ormai “quasi 19 milioni di disoccupati, quasi quanti l’intera popolazione dell’Olanda. La disoccupazione è una tragedia” e “ridurla è una sfida urgente”. A lanciare questo pressante appello è stato il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nel corso di un intervento all’Accademia cattolica di Monaco di Baviera. Il capo della politica monetaria dell’area euro ha nuovamente esortato gli Stati a portare avanti riforme strutturali volte a ridare slancio alla crescita, ma anche a ridando spazio ai principi di etica nell’economia.

La disoccupazione “soffoca la vitalità dei nostri lavoratori. Impedisce alle persone di svolgere un ruolo attivo e significativo nella società. Porta alla disperazione – ha proseguito Draghi, secondo il testo dell’intervento diffuso dalla Bce – e soffoca le aspirazioni dei giovani”.

La Bce ha fatto la sua parte nella crisi intervenendo contro i rischi di disgregazione dell’area euro. Ma ci sono dei limiti al suo operato. “Non possiamo riparare bilanci in dissesto. Non possiamo salvare banche in difficoltà. Non possiamo risolvere problemi di fondo della struttura delle economie europee”, ha detto Draghi.

Questi sono punti che chiamano in causa Stati e governi. Sta a loro, “affrontare i problemi strutturali delle economie. Devono attuare riforme che sostengano il potenziale di crescita”. E nel farlo devono anche tenere in considerazione principi di etica che devono tornare fondanti nell’economia, ha avvertito Draghi, che nel suo intervento ha ricordato l’educazione che ha ricevuto presso una scuola di gesuiti.

Il capo della Bce ha citato quali esempi di mancanza di etica la disoccupazione giovanile a livelli elevatissimi di alcuni paesi, o quelli dell’esorbitante evasione fiscale di altri Stati, citando una cifra – 55 miliardi di euro evasi in un anno – che sembra molto ricordare i dati sull’Italia forniti a gennaio dalla Guardia di Finanza.

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