Porti, aeroporti ed energia tornano sotto competenza dello Stato

10 ott -Via libera del Consiglio dei ministri al ddl di riforma del Titolo V della Costituzione.

“Il nostro governo si e’ dedicato al compito di prendere misure per accrescere la competitivita’ dell’Italia e rimuovere alcuni impedimenti strutturali, ma abbiamo riscontrato che un ostacolo tra i molti risiede in alcuni particolarita’ istituzionali, in particolare alcuni aspetti del Titolo V della Costituzione”. Lo afferma Mario Monti, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il Cdm

Porti, aeroporti ed energia tornano sotto l’esclusiva competenza dello Stato. E’ quanto prevede la bozza entrante del ddl di riforma del titolo V della Carta,in possesso dell’Ansa, che arriva all’esame del Cdm. Scuola e sanita’ rimangono materie concorrenti. Tolta invece la competenza concorrente alle Regioni in materia di rapporti internazionali e comunitari. E passano alla legislazione esclusiva dello Stato anche “l’armonizzazione dei bilanci pubblici” e il “coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario”. Sui bilanci delle regioni c’e’ anche il controllo della Corte dei Conti.

La bozza di ddl, di 4 articoli, modifica tra l’altro l’articolo 117 della Costituzione, aggiungendo alle materie attribuite alla competenza esclusiva dello Stato, (poiché appare “più congruo, anche per l’incidenza di normative europee”), “porti marittimi e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale (restano concorrenti queli di interesse regionale), grandi reti di trasporto e navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”.

Il provvedimento introduce inoltre una formula di ‘preminenza/salvaguardia’ che affida allo Stato, a prescindere dalla ripartizione delle competenze legislative con le Regioni il compito di garante dei diritti costituzionali e dell’unità della Repubblica.

Anche le Regioni a Statuto speciale dovranno attenersi al principio dell’equilibrio di bilancio e al patto di stabilità. Lo prevede la bozza del ddl di riforma costituzionale. Secondo il provvedimento, pur nel rispetto dell’autonomia prevista costituzionalmente, “in materia finanziaria l’autonomia si svolge nel rispetto dell’equilibrio dei bilanci e concorrendo con lo Stato e gli altri enti territoriali ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici dei vincoli” derivanti dall’ordinamento Ue.

Pdl e Pd aprono alla riforma, seppur con alcuni distinguo. La Lega Nord, invece, dichiara guerra al governo ed evoca scenari di guerra: come “nel Paese Basco”, dice Mario Borghezio alludendo ai separatisti dell’Eta. Domenica scorsa a Venezia, anticipando il governo, Roberto Maroni ha equiparato la politica dell’attuale governo al fascismo. “Ridurre i poteri delle Regioni è una posizione centralista – ha detto – Solo il fascismo aveva questa opinione delle Regioni e dei Comuni”. Scettico è l’ex ministro Roberto Calderoli: “Calcolati i tempi è una presa in giro”. ANSA

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