Da che pulpito…Napolitano: ”Contrapposizioni e delegittimazioni soffocano l’Italia”

Roma, 6 ott – Monito del Capo dello Stato sull’inadeguatezza del quadro politico: ”Degrado, scivolamento nell’illegalita’ e inefficienze”.

Le ”logiche di contrapposizione sterile e reciproca delegittimazione” che stanno sempre piu’ emergendo creano ”un clima che sta diventando soffocante per il nostro Paese e la nostra societa”’. Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento ad Assisi, trasmesso dalla web tv dei francescani. ”Al di la’ della materia del contendere, di cui in Italia ce n’e’ anche troppa – continua Napolitano – dovrebbe esserci una materia non contendibile, cioe’ l’individuazione di interessi vitali. Questo e’ essenziale per il nostro futuro”. Il Capo dello Stato chiede ”l’individuazione di un nucleo comune” di valori, anche se ”sembra un’impresa quasi impossibile”. Ma ”se non ripartiamo da li’, ancorandoci a grandi valori, saremo costretti sempre” a ”logiche di contrapposizione”.

”C’e’ un acuto bisogno oggi, come in pochi altri momenti della storia recente, di una ripresa di slancio ideale e di un senso morale”, ammonisce il Capo dello Stato. ”In questa Italia travagliata – aggiunge -, dalla schiettezza del dialogo possono venire stimoli e un rilancio morale del paese”.
E’ ”l’inadeguatezza del quadro politico a offrire punti di riferimento e prospettive” e caratterizza il nostro Paese, afferma il Presidente. Un Paese dilaniato da ”forze centrifughe e spinte alla frammentazione”. ”Il degrado dei costumi e lo scivolamento nell’illegalita’, insieme con annose inefficienze istituzionali e amministrative, provocano un fuorviante rifiuto della politica. Il rischio e’ di perdere di vista il bene comune che dovrebbe spingere a una larghissima presa di responsabilita’ a livello individuale e collettivo”, incalza Napolitano, secondo il quale l’Italia in questo momento ha bisogno di ”concentrazione e convergenza di sforzi”. Posizione che ”rischierebbe di essere resa piu’ ardua, se non compromessa, dalla contrapposizione tra forze che si ponessero come rappresentanti dei credenti da un lato e dei non credenti dall’altro”. Contrapposizioni che vanno invece affrontate ”fuori da antitetiche rigidita’ pregiudiziali. Abbiamo bisogno dello spirito di Assisi”.

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